dal comitato
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Il silenzio annienta le persone e la verità. Libertà per Michele e Andrea.

L’intera città di Spoleto, il suo Consiglio Comunale, parlamentari ed esponenti della società civile hanno chiesto una soluzione rapida, due mesi di carcerazione senza prove l’ hanno negata.
Sono ormai quasi due mesi che Michele Fabiani e Andrea Di Nucci sono tenuti imprigionati nel carcere di Capanne a Perugia, accusati senza nessuna prova di far parte di una Associazione terrorista denominata Coop-Fai e di avere mandato una lettera di minacce alla Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti.
Il Consiglio Comunale di Spoleto, l’onorevole Bellillo, i senatori Russo Spena, Zuccherini, Emprin, Ferrante, Boccia, esponenti politici di vari Consigli Comunali dell’Umbria, affermando fiducia nella magistratura, hanno concordemente auspicato una soluzione rapida della vicenda.
Tutto questo non sta avvenendo, anzi, al contrario è accaduto fino alla settimana passata che la reclusione sia stata accompagnata dall’isolamento totale.
Una misura disumana, ma Michele e Andrea, venti anni l’uno e venti anni l’altro, si sono dimostrati forti come rocce.
Le rocce non si piegano ma si scavano e scavandole si distruggono, così come fa l’acqua, anche una sola goccia d’acqua che ogni giorno cade sullo stesso punto della stessa roccia.
C’è il pericolo concreto della loro distruzione psicologica.
La legge italiana, concede ad un magistrato di poter privare della libertà fino ad un anno, sulla base di un teorema accusatorio senza riscontri, basato esclusivamente sul pregiudizio politico. Il 270 bis, che discende dal codice fascista del 1930, permette di arrestare cittadini che si presume possano commettere, associandosi, azioni contro lo stato.
Ma non c’è associazione, non ci sono armi, non ci sono basi, non ci sono finanziatori, non c’è la Coop-Fai, le accuse si sono dimostrate senza fondamento, sono state costruite su sillogismi, affinità lessicali, alterazioni semantiche
I magistrati stanno utilizzando il carcere per ottenere una confessione che non ci potrà essere. Michele e Andrea non possono confessare quello che non hanno fatto.
La mancanza di prove conferma che Michele è in carcere perché di idee anarchiche e Andrea perché è il suo più caro amico.
Questa situazione è inaccettabile, l’isolamento totale durato 50 giorni è stato un fatto disumano, la devastazione psicofisica che esso ha prodotto ha lasciato i suoi segni.
Ciò che la città di Spoleto, deputati democratici e garantisti hanno chiesto invano, una soluzione rapida, è negata.
Ognuno si prenda le sue responsabilità, la presunzione di colpevolezza non è degna di un paese civile ma di un paese che pratica l’ annientamento di quanti non riesce a inserire in modo subordinato nei suoi meccanismi di potere.
Per questo il Comitato 23 Ottobre chiama ad una rinnovata mobilitazione, per ottenere l’immediata liberazione di Michele e Andrea e per salvaguardare la loro integrità psichica e fisica. Per questo prepara nuove manifestazioni a Perugia e Spoleto.
INDICE A TAL FINE, PER SABATO 22 OTTOBRE, SOTTO IL CARCERE DI CAPANNE, A PARTIRE DALLE ORE 15, UN PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ E DI LIBERTA’.

COMITATO 23 OTTOBRE
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daje zì! tutti fori!