Sull'Espresso di questa settimana
erba scandalosa
Il radicale Cappato porta all'Europarlamento una mostra sugli usi legali della canapa C'è e si usa, ma proprio non si può vedere quella fogliolina d'erba a cinque punte, almeno non nel Parlamento europeo. Eppure con la canapa indiana si producono creme, isolanti, carta e fibre tessili, vernici e colori, dolci e birra: tutti prodotti regolarmente in commercio.
E tutti prodotti che dal 18 al 21 febbraio riempiranno l'Europarlamento, portati a Strasburgo dal radicale Marco Cappato per un'esposizione che promette polemiche. Ci saranno i derivati della canapa, ma non la sua immagine-simbolo. \"Non sono permessi elementi controversi\", si legge nella lettera inviata a Cappato dal Questore Szaboles Fazakas, per cui non sono ammessi \"poster, foto e loghi della famiglia dei cannabinoidi\" e non si potrà \"offrire o regalare alcunché\": né birra, né dolci e nemmeno l'isolante per la bioedilizia. E dire che si tratta di prodotti a norma di legge, con un contenuto di Thc, di principio attivo, inferiore allo 0,2 per cento: non val proprio la pena fumarseli. \"La mostra è sugli usi legali della canapa, una pianta utilissima, vittima del protezionismo contro il suo principio attivo\", dice Cappato.
da Corriere della Sera del 8 febbraio 2008, pag. 26
di Ivo Caizzi
Una mostra sull'utilizzo industriale della cannabis, in programma il 21 febbraio prossimo nell'Europarlamento di Strasburgo, ha messo in apprensione i vertici del parlamento europeo. L'hanno infatti organizzata i radicali, notoriamente antiproibizionisti sulle cosiddette droghe leggere. L'eurodeputato radicale Marco Cappato che cura la mostra, è stato così ammonito con una lettera ufficiale dei questori dell'Assemblea comunitaria a «non sollevare alcun elemento di natura controversa». Vanno poi rispettate varie limitazioni, inconsuete negli eventi promozionali organizzati di continuo dalle lobby più potenti nelle due sedi dell'Europarlamento. La mostra è intitolata «Storia, cultura e prospettive dell'utilizzo industriale della canapa in Europa». I radicali ricordano che l'Italia era la seconda produttrice mondiale prima che le campagne antidroga relegassero questa pianta nel «limbo delle sostanze proibite». Vogliono dimostrare «le grandi potenzialità economiche ed ambientali della canapa, superando i luoghi comuni più diffusi». I questori sembrano preoccupati soprattutto delle degustazioni di birra alla cannabis e dell'offerta gratuita di varie applicazioni della pianta. Si sono cautelati imponendo di non esporre foto o poster perfino di una semplice foglia di qualsiasi esemplare dell'intera famiglia delle cannabaceae. Nessun oggetto a base di cannabis potrà essere dato al pubblico. Ma non si escludono sorprese e polemiche.



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