di Marco Giavelli per Luna Nuova

http://www.notav.info/post/ciao-luca...vio-ore-15-00/

CONDOVE – Per tanti, il primo istintivo pensiero è stato lo stesso: Luca se n’è andato, e lo ha fatto insieme alla sua moto, la passione di una vita. Non basta questo, certo, per affievolire il dolore indescrivibile provato dai genitori, dai parenti, dai tanti amici, dalla sua fidanzata Gloria, a cui il destino ha portato via qualcosa di grande. Ma è significativo che per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio, mamma Valeria e papà Giorgio stiano pensando «ad una cerimonia il meno mesta possibile in mezzo alla natura, come lui avrebbe voluto. Per questo chiediamo a tutti i suoi amici, motociclisti e non, di rivolgergli un messaggio di saluto. Noi non riusciremo a trattenere le lacrime, ma lo spirito del nostro ragazzo raggiungerà lieve la sua collocazione tra le stelle più brillanti del firmamento».

Era un volto molto conosciuto in valle, quello di Luca Moletto. «Era un gran lavoratore ed aveva intrapreso l’attività di decoratore per passione, mettendo nel cassetto il diploma di geometra», ricordano i genitori. Sabato mattina era partito da casa alle otto con la sua moto per un tour che potremmo definire “classico”: Aosta, piccolo San Bernardo, Iseran, Galibier, Monginevro, Condove. «Gli ho aperto il cancello augurandogli buon giro, senza stucchevoli raccomandazioni – prosegue il papà Giorgio – So che era prudente e non faceva “mattanate”. Era un “viaggiatore della moto”, amava le strade dei grandi colli a cavallo tra Italia e Francia e ogni volta, al suo ritorno, riportava a casa tante belle fotografie. Per noi, suoi genitori che guardavamo al futuro con gli occhi di quell’unico figlio, è un dolore tremendo, che nulla potrà lenire. Ma cercheremo di tirare avanti come prima, proprio per rispetto a lui. Glielo dobbiamo».

Da due anni, Luca aveva una relazione sentimentale con Gloria, una ragazza 20enne di Susa. «Si amavano profondamente e teneramente, di quel sentimento fresco e giovane che contagiava chi stava loro vicino. A lei la vita ha riservato un colpo a tradimento proprio quando dovrebbe essere lieta e spensierata. Le vogliamo tanto bene e speriamo che vorrà condividere con noi la memoria di Luca anche quando, metabolizzato il dolore, tornerà, come è giusto, a vivere e ad amare. Luca ha sempre saputo scegliere con la sua testa. Lavorava duro, senza curarsi dell’orario. Non aveva grilli per la testa, non beveva, non fumava, solo due grandi passioni: Gloria e la moto».

Anche lo sport aveva occupato un angolo importante della sua vita. Grande tifoso del Toro, Luca aveva giocato per diversi anni a basket, sbocco naturale per un ragazzo di statura superiore a 1,90 e dal fisico prestante: «Avevamo iniziato insieme, ai tempi delle scuole medie – lo ricorda Gianmarco Galfano, suo coetaneo – dopo le giovanili, Luca aveva militato per tre anni in prima squadra nel campionato di Promozione con la maglia del Condove. Aveva una marcia in più, specialmente sotto canestro: ricordo una partita in cui fece 35 punti. Ricordo anche quando una volta, in allenamento, era riuscito a fare canestro da dietro la schiena».

Un hobby che poi aveva in parte accantonato sul finire delle scuole superiori, anche per motivi di studio e di lavoro. Luca, come detto, era infatti un gran lavoratore. «In inverno, stagione critica per la sua attività, imbracciava la motosega e si andava a fare la legna per la caldaia con “pà”, come mi chiamava, lo zio Mario ed i cugini Fabio e Dario – continuano i genitori – Era un ragazzo onesto, sensibile, dalla battuta sempre pronta, facile al sorriso, rispettoso dell’ambiente. Rispettava il prossimo e sapeva ottenere rispetto. Come tanti giovani della valle, credeva nella necessità di opporsi al Tav in una prospettiva futura». Luca aveva infatti aderito ad Etinomia, associazione di imprenditori etici per i beni comuni, «e noi ne eravamo orgogliosi», concludono Giorgio e Valeria.

Come non ricordarlo, insieme ai suoi genitori, alle tante manifestazioni No Tav di questi anni, così come in val Clarea intorno alle recinzioni del cantiere, anche nei momenti più difficili: «Luca era sempre presente – scrive di lui il comitato No Tav di Condove, in un ricordo pubblicato sul sito www.notav.info – abbiamo respirato insieme i gas lacrimogeni nell’estate scorsa e ce lo ricordiamo ancora durante gli ultimi eventi monitorare la situazione lungo le strade della valle, a bordo della sua inseparabile moto, e comunicarci la situazione con gli sms. Luca era sovente ironico, soprattutto quando ci si trovava in compagnia sua e dei suoi genitori: riusciva sempre a scherzare su quanto affermava suo padre Giorgio con uno stile che diremmo “anglosassone”, segno di quello straordinario rapporto che legava tutta la famiglia»

http://www.notav.info/post/ciao-luca/

Luca ci ha lasciato in seguito ad un incidente in moto, insieme a tutto il movimento lo ricordiamo e ci stringiamo intorno alla sua famiglia. Luca era ed è uno di noi, di quelli che non si arrenderanno mai.

Di seguito il ricordo del comitato notav di Condove

Quando chi conosciamo e stimiamo muore ci sembra sempre una cosa ingiusta, certe volte ci sembra ancora più ingiusto, questo è il sentimento che molti di noi hanno provato ieri quando si è diffusa la notizia della morte in un incidente con la sua moto di Luca Moletto, figlio degli amici Valeria e Giorgio e ragazzo con cui tutti noi avevamo un rapporto di simpatia e stima.

Simpatia perché Luca era sovente ironico, soprattutto quando ci si trovava in compagnia sua e dei suoi genitori (magari in una marcia o in un’azione di pressione al cantiere della Maddalena) riusciva sempre a scherzare su quanto affermava suo padre Giorgio con uno stile che diremmo “anglosassone”, segno di quello straordinario rapporto che legava tutta la famiglia.

Stima perché Luca era un ragazzo a posto, serio e maturo nonostante la sua giovane età aveva già intrapreso un’attività in proprio e manteneva contemporaneamente quel legame con il territorio che tutti noi abbiamo ed in particolare hanno i suoi genitori.

Luca era sempre presente alle manifestazioni del Movimento No Tav, abbiamo respirato insieme i gas lacrimogeni nell’estate scorsa e ce lo ricordiamo ancora durante gli ultimi eventi monitorare la situazione lungo le strade della Valle a bordo della sua inseparabile moto e comunicarci la situazione con gli sms.

Ci sarebbero molte altre cose da dire, molte altre riflessioni da fare, ma su tutte una prende il sopravvento: è difficile accettare che venga stravolto l’ordine naturale delle cose, i genitori non dovrebbero mai piangere i propri giovani figli!

Esiste un’affermazione che apparentemente può sembrare banale ma che in realtà ha una sua logica: accettando l’ineluttabilità della morte e senza che questo incida sulle riflessioni fatte, se proprio deve succedere che succeda mentre stiamo facendo quello che più ci appaga e ci piace, questo non lenisce il dolore ma ci fa auto illudere per poter accettare l’evento. Per un grande alpinista morire in un’ascensione sul K2, per un marinaio in una tempesta in pieno Atlantico, per un appassionato di ciclismo al culmine di una scalata al Galibier o al Col de la Bonnette forse ci fa sembrare meno atroce la tragedia; per Luca che era un appassionato di moto, accettando appunto il destino, almeno questo ha fatto il suo corso mentre lui stava praticando la sua grande passione.

Ognuno di noi ha un proprio credo filosofico, una propria visione religiosa o atea della vita, ma tutti siamo sempre impreparati quando succede un evento così tragico come la morte di Luca, l’unica speranza che abbiamo è che esista un “qualche cosa” che vada oltre la vita fisica sia esso l’anima, lo spirito o qualsiasi altra cosa e che esso accompagni i famigliari e gli amici durante la loro vita.

Concludiamo con un quadro simbolico che ci fa piacere immaginare, lo “spirito” di Luca che osserva Giorgio mentre sta curando l’orto alla Boina e Valeria mentre sta preparando qualche confettura, ovviamente questo a bordo della sua moto!!