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Cari amici, questo servizio di news letter è nato con l'intenzione di fornire informazioni, ma come già detto più volte, anche con l'intento di far sentire la nostra voce ogni volta che qualcosa mette in discussione la nostra dignità e la libertà nella scelta di uno "stile di vita",
Ed è proprio allo "stile di vita" che si è appellato il Comune di Pisa per vietare la tradizionale manifestazione "Canapisa".
Sotto copio il comunicato inviato dagli organizzatori con richiesta di supporto tramite l'invio di mail di protesta a:

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Oggetto mail: CANAPISA

Testo consigliato:

Gentili Si! gnori, è con vivo stupore che apprendiamo della decisione del Comune di Pisa di vietare un evento ormai tradizionale per la città e le motivazioni che hanno portato a questa decisione.
Ci sembra veramente abominevole e anacronistico, scrivere che "gli stili di vita" dovrebbero essere "competenza" degli organi "competenti".
Noi, ingenuamente, eravamo ancora convinti che gli "stili di vita" non potessero dipendere da altro se non dalla libera scelta delle Persone.
Vi chiediamo di voler prendere in considerazione l’idea di una onesta e civile collaborazione affinché non sia discriminata una popolazione pacifica, rea solo di avere abitudini convenzionalmente non riconosciute.
In un momento in cui alcune Regioni e Comuni aprono all’uso della Cannabis a scopo terapeutico, ci risulta incomprensibile un simile atteggiamento ostile nei confronti di questa pianta e dei suoi consumatori.
Fidando in un Vostro intervento e a nom! e della Coalizione per la legalizzazione della Canapa: www.leg! alizziam olacanapa.org, cordialmente saluta

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COMUNICATO DAGLI ORGANIZZATORI DI CANAPISA

Canapisa non s'ha da fare

Ebbene si, finalmente sono venuti allo scoperto, l'amministrazione pisana figlia di un centro sinistra sempre più privo di idee ha deciso di accodarsi alla destra padana clerical fascista per arginare l'emorragia di voti.
Canapisa non s'ha da fare tuona il comune scegliendo di tenere di fatto un profilo proibizionistal, perchè vengono imbrattati i muri e perchè a parlare dello stile di vita della gente ci devono pensare le autorità costituite (e noi che siamo la parte in causa dobbiamo starcene zitti? Ebbene si! Secondo loro!) .
Abbiamo fatto un nuovo comunicato dopo di che continueremo ad andare avanti non rispondendo più alle loro provocazioni che servono soltanto a non farci concentrare sul messaggio che da Canapisa deve venire fuori e cioè l'antiproibizionismo! Ma state tranquilli Canapisa non si tocca!


Ecco il nostro comunicato di risposta!

In merito al caricaturale comunicato del Comune di Pisa che annuncia ! la propria "contrarietà" alla "concessione dell'uso di piazze e strade cittadine per lo svolgimento" di Canapisa, l'Osservatorio Antipro / Canapisa Crew, che dal 2001 organizza la Street Parade Antiproibizionista, tiene a precisare che:

1) al di là di ogni ipocrisia, gli amministratori comunali dovrebbero almeno avere la dignità di ammettere che voler vietare Canapisa significa vietare una manifestazione politica e significa quindi voler limitare la libertà di espressione e di pensiero che dovrebbe essere considerato uno dei diritti umani fondamentali nonchè un diritto costituzionale;

2) non è in ogni caso il Comune a poter autorizzare una manifefestazione politica, su cui decidono altri organi. Una manifestazione, in teoria, potrebbe non essere autorizzata solo per "gravi motivi di ordine pubblico", i quali per Canapisa evidentemente non sussistono, dato che nei 9 anni di svolgimento della manifestazione non è mai accaduto nulla di grave;

3) i motivi per cui l'amministrazione comunale vorrebbe proibire lo svolgimento della manifestazione Canapisa sembrano quantomeno pretestuosi. Il fatto che dopo la street parade siano stati trovati "scritte e disegni sui muri dei palazzi", se fosse vero, significherebbe soltanto che anche a Canapisa avviene quello che da sempre accade ad ogni partita di calcio, ad ogni festa patronale e ad ogni appuntamento pubblico in cui le persone riescono a liberare la propria voglia di esprimersi. Ci è sembrato molto curioso ricordare "lo scempio della Cittadella", se si considera che Canapisa non termina nella stessa Cittadella dal 2002 e che nel frattempo sono intercorse altre 7 (sette) edizioni della street parade, in cui evidentemente non si è registrato alcuno "scempio";

4) non capiamo con quale coraggio l'amministrazione richiami gli organizzatori di Canapisa alla "competenza", alla "serietà" e all'"attenzione" ai problemi delle "dipendenze", etc, se consideriamo che l'unico provvedimento di questa stessa amministrazione comunale in materia è stato il taglio dei fondi per i progetti di riduzione del danno;

5) decenni di proibizionismo sulle droghe non hanno fermato la diffusione delle sostanze proibite ed hanno prodotto solo lauti guadagni per le narcomafie, morte, carcere e persecuzioni di ogni genere per decine di milioni di persone. Per difendere tanta barbarie e tanta crudeltà, oggi non basta più la disinformazione di stato, serve anche la censura. La triste realtà è che con la sua dichiarata intenzione di "vietare Canapisa", la giunta comunale pisana si accoda alle criminali politiche liberticide del governo Berlusconi che, pur di difendere il proibizionismo, sta varando codici di censura (come quello già in vigore per le trasmissioni radiotelevisive), che in questo paese non esistevano più ai tempi del fascismo.

P.S. Ci sembra veramente abominevole scrivere che "gli stili di vita" dovrebbero essere "competenza" degli organi "competenti". Noi, ingenuamente, eravamo ancora convinti che gli "stili di vita" non potessere dipendere da altro se non dalla libera scelta delle Persone.