Cari amici, riportiamo l'articolo apparso su "Il Manifesto", uno dei pochi quotidiani, se non il solo, che ha ritenuto importante parlare della Million Marijuana March e dei propositi che quest'anno l'evento si era preposto, dedicare la marcia alle vittime della persecuzione.
ROMA
Million, ritorno alle origini «Non siamo più monster»
Sfila, ridotta, la decima edizione della Marijuana march
Eleonora Martini
Chissà se da oggi all'estero continueranno ancora a chiamarla «the monster». Giunta alla sua decima edizione, la gigantesca Million Marijuana March italiana, la più partecipata del mondo, da ieri hacambiato direzione, a 180 gradi.Ritorno alle origini. Un'edizione «amputata» per volontà degli organizzatori, quella che si è svolta ieri a Roma, come in altre 314 città del mondo (non tutte in contemporanea, però, perché quest'anno la consuetudine del primo sabato di maggio è stata rispettata solo nei paesi dove non si celebra la Festa dei lavoratori). Via tutti i sound system di musica techno, via la sottocultura delle droghe sintetiche: si torna ai ritmi più lenti del reggae, si torna all'uso consapevole di una pianta antica quanto il mondo e di cui sono riconosciute ormai universalmente le proprietà terapeutiche. Ma che in Italia è considerata alla stregua
! dell'eroina, in quanto a pericolosità, tanto che si può finire in carcere, come Fabrizio Pellegrini, malato di fibromialgia, che sarà processato a Chieti il 18 maggio per aver coltivato alcune piantine sul balcone a scopo terapeutico. Tre soli carri uniti in un unico
sound, contro i 27 dell'anno scorso, hanno accompagnato pur sempre migliaia di persone, soprattutto giovanissimi, da Piazzale dei Partigiani alla Bocca della Verità dove la festa - infinitamente più rilassata che nelle precedenti edizioni - è finita solo a tarda notte.
Non a caso quest'anno dedicata «tutte le vittime del proibizionismo: da Giuseppe Ales a Federico Aldrovandi, da Alberto Mercuriali a Aldo Bianzino, fino a Stefano Cucchi». Tutti fermati dalle forze dell'ordine per possesso di droghe e tutti morti in circostanze ancora
non del tutto chiare.
«Siamo stati costretti ad amputare la marcia per distruggere la stigmatizzazion! e dei consumatori di cannabis, visti in Italia a metà t! ra un ma lato e un criminale - spiega Alessandro "Mefisto" Buccolieri, storico organizzatore della Mmm -. Negli anni scorsi, infatti, abbiamo tentato di far convivere diverse subculture, diversi stili musicali,
ma il popolo dei rave e della techno non è lo stesso di quello che pretende la libertà di consumare e di coltivare una pianta dalle particolari proprietà. All'estero la nostra Mmm viene chiamata "the monster" anche per lo slittamento di senso che aveva subito negli
ultimi anni, diventando una festa sfrenata cui partecipava una immensa folla inconsapevole di consumatori di droghe chimiche. Con grossi profitti delle mafie». Rifondiamo la Million, si sono detti: «Meglio essere in pochi ma più comunicativi, consapevoli e non criminalizzabili». «Non a caso, invece, la marijuana è l'unica
sostanza ad essere celebrata, con una manifestazione apposita, in tutto il mondo - aggiunge Alberto Sciolari, vice presiden! te del Pic, "Pazienti impazienti cannabis" -: milioni di consumatori nel Pianeta ridicolizzano ogni giorno la propaganda proibizionista che non fa
distinzione tra droghe».
E infatti, non a caso, gli Stati uniti, proibizionisti per eccellenza, oggi capeggiano il dietrofront internazionale sull'uso della marijuana terapeutica. «In Italia, invece - spiega ancora Sciolari - rischiamo di peggiorare, se si può, perfino la legge Fini-Giovanardi, riguardo alla possibilità di curarsi con la cannabis». Sciolari punta il dito contro la delibera 308 appovata circa un mese fa dalla Regione Puglia che, a suo dire, «è una pericolosa restrizione della pur limitata libertà terapeutica oggi esistente perché stabilisce che a potersi curare sono solo alcune tipologie di malato; e potrebbe essere imitataanche da altre regioni». Alcuni rappresentanti della giunta pugliese, però, incontrando il Pic, l'Assoc! iazione Luca Coscioni e l'Associazione Cannabis terapeutica, s! i sono d etti disponibili a discutere alcune modifiche.
La lotta continua, il 14 maggio verrà celebrato il processo contro i ragazzi di smitalia e il 29 Canapisa sfiderà il divieto della giunta comunale.
Vi terremo informati per vedere di agire con un'azione di sensibilizzazione nei confronti del tribunale di Trento e della giunta di Pisa.
Dobbiamo diventare molti di più, coscienti che uniti e in tanti qualcosa si può fare.
A proposito: alla MMM c'erano circa 10.000 persone, 15 per la questura ;)



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