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Discussione: Terremoti

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  1. #1
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    REGGIO EMILIA – Ha perso il figlio operaio nel tragico terremoto in Emilia dello scorso 20 maggio. Ora Bruno Cavicchi, papà di Nicola, morto mentre stava sostituendo un collega al turno di notte alla Ceramica Sant’Agostino, ha ricevuto un risarcimento dell’Inail, un risarcimento di 1.936 euro.

    A Bruno Cavicchi non va giù: ”Mi hanno dato 1.936 euro per il funerale di mio figlio, cosa vuole che me ne faccia? Noi per il funerale ne abbiamo spesi 13mila tra santini, marmista, bara e tutto il resto. E adesso l’Inail mi manda a casa un assegno da meno di due mila euro. Che non è per i soldi sa? Cosa vuole mai, noi siamo gente onesta, siamo gente di campagna abituata a fare sacrifici, a risparmiare su tutto da una vita. Io protesto, voglio restituire questo assegno vergognoso perché voglio che tutti gli operai sappiano che in Italia funziona così, che tu vai a lavorare tranquillo e pensi che se ti succede qualcosa i tuoi cari almeno avranno un rimborso, e invece no”.


    Aveva 35 anni Nicola e ancora per poco avrebbe vissuto in casa con suo padre e sua madre: “Nicola è morto di domenica e il giorno dopo, il lunedì, sarebbero iniziati gli ultimi lavori di ristrutturazione della sua casa – racconta la sua mamma, Romana – sarebbe andato a viverci con la sua ragazza, le aveva parlato al telefono fino alle 2 di notte: due ore dopo il terremoto e Nicola è morto così”.
    “Dicono che se uno non è sposato e non ha dei figli allora il rimborso è di 2.046 euro – riprende Bruno – a me l’Inail ne ha dati 1.936, 110 in meno e si sono anche sbagliati perché c’è una normativa datata primo gennaio 2012 che stabilisce un rimborso di 2.046 per i casi di morte come quelli di mio figlio. E sa cosa mi hanno risposto dall’ufficio di Ferrara quando ho fatto presente la cosa? Che loro non lo sapevano”.

    http://www.blitzquotidiano.it/cronac...mento-1347323/
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    "Rammentiamoci sempre che ogni qualvolta lasciamo scritto qualcosa,si lascia solo delle parole messe li,ognuno poi le interpreta come vuole,non é la stessa conversazione fatta faccia a faccia .." cit. Dantep

  2. #2
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    Hola raga, qualcuno ha notizie di prima mano sulla situazione dopo i terremoti di Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia?
    In bocca al lupo a tutti, cercate di memorizzare cosa bisogna fare in caso di terremoto (io per primo, la mia zona ha la stessa pericolosità sismica della zona del terremoto emiliano-lombardo-veneto, rischio 2/3, mentre al centro sud e al sud ci sono zone a più alta pericolosità, rischio 1):


    Il terremoto: un fenomeno naturale non prevedibile, che dura molto poco, quasi sempre meno di un minuto.
    Il territorio italiano, come ben sapete, è esposto a questo rischio, prepararsi ad affrontare il terremoto è fondamentale, pensateci fin da ora.
    La sicurezza dipende soprattutto dalla casa in cui abitate. Se è costruita o adattata in modo da resistere al terremoto, non subirà gravi danni e vi proteggerà. Ovunque siate in quel momento, è molto importante mantenere la calma e sapere cosa fare.
    Seguire alcune semplici norme di comportamento può salvarvi la vita e salvare la vita di altri.


    A prescindere da quale sia l'intensità del terremoto e la sua durata se siete colpiti dal sisma e vi trovate all'interno della vostra abitazione è buon uso trovare un riparo nelle zone più sicure della casa.
    Alcuni luoghi classificati più sicuri:
    - sotto lo stipite di una porta, molto difficile che crolli.
    - un buon tavolo magari di castagno resisterà a notevoli sollecitazioni.
    - rientranze del muro dove le pareti sono di considerevole spessore.

    Le scale, al giorno d'oggi, sono il punto più sicuro dell'edificio ma sussiste un pericolo reale dell'istinto di conservazione dell'individuo che si precipita dalle scale calpestando tutto e tutti a scapito dei più deboli e anche condizioni di perdita d'equilibrio a seguito di scosse telluriche.

    Sappiamo che in certi momenti mantenere la lucidità è difficile ma bisogna imporre a se stessi un comportamento che metta in sicurezza fattori fondamentali.
    Prima chiudere la fornitura di energia elettrica ovvero sganciare l'interruttore generale presso il contatore Enel, se questo si trova in luogo lontano o non accessibile al momento, sganciare almeno il salvavita dell'appartamento, questo al fine di evitare cortocircuiti elettrici, facili inneschi di incendio e di esplosioni da gas, oltre al pericolo personale di scossa elettrica.
    In secondo luogo è indispensabile chiudere il rubinetto del gas possibilmente quello principale.

    Dopo l'evento si può, con relativa sicurezza, uscire all'aperto e trovare uno spazio sicuro.
    Gli spazi sicuri, in questi casi, sono da cercare in aree senza edifici ne costruzioni, uno spazio aperto è normalmente sicuro, una grande piazza o un terreno o una strada ampia, conviene sempre considerare l'altezza degli edifici che ci circondano e valutare la distanza da essi.

    Il problema che si presenta dopo una scossa è in genere il problema sul problema ovvero l'uso dell'automezzo proprio.
    Evitate di prendere la vostra macchina se non in casi di estrema necessità. Una macchina può ostacolare i mezzi di soccorso o anche solo ostacolare chi ne ha più bisogno di voi. Se il pensiero è la macchina nuova in garage possiamo dire che meglio fare il weekend successivo a piedi o in bicicletta che rischiare la propria vita per cercare di salvarla dalle ammaccature.
    Non bloccare il traffico, usa la macchina solo se indispensabile.
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