Citazione Originariamente Scritto da jerimum Visualizza Messaggio
Anche secondo me (e secondo Panorama) e' una bufala
Ho seguito un po' la vicenda su l'Espresso e poi su Panorama.
Apparentemente sembra che la questione sia stata ingigantita dai social network, anche se (come spesso accade) le norme italiane lasciano ampio spazio all'interpretazione e si fatica a trovare una risposta certa.

Facebook, il Ministero e la Polizia Postale si sono subito affrettati a sottolineare il fatto che solo a seguito di un'autorizzazione della Magistratura si possono richiedere informazioni personali a Facebook; ribadendo più volte il concetto che serve un mandato di perquisizione per fondati motivi.

Dalla pagina con le Informazioni per le forze dell'ordine, leggo:

Requisiti per i procedimenti legali negli Stati Uniti
- per obbligare Facebook a rivelare i contenuti memorizzati su un qualsiasi account, tra cui messaggi, foto, video, post in bacheca e informazioni sui luoghi, è necessario che, alla luce di "fondati motivi", venga emesso un mandato di perquisizione in conformità alle procedure contenute nelle "Federal Rules of Criminal Procedure" o ad altre procedure statali sui mandati di perquisizione equivalenti.


Il dubbio a questo punto è come si determinino i "fondati motivi". Leggo allora in un'altra pagina, quella della Normativa sull'utilizzo dei dati, un chiarimento interessante:

Adempimento delle richieste legali e prevenzione dei danni
Facebook può accedere alle tue informazioni, conservarle e condividerle per adempiere a una richiesta legale (ad esempio un mandato di perquisizione, un decreto ingiuntivo o un mandato di comparizione) se ha ragione di ritenere che sia la legge a richiedere tale azione. Tali richieste possono provenire anche da giurisdizioni esterne a quella degli Stati Uniti, se Facebook ha ragione di ritenere che ciò sia richiesto dalla legge locale della giurisdizione in questione, possa riferirsi a utenti appartenenti a tale giurisdizione e sia conforme agli standard riconosciuti a livello internazionale. Facebook può inoltre accedere alle informazioni, conservarle e condividerle se ha ragione di ritenere che sia necessario per: individuare, prevenire e segnalare frodi e altre azioni illegali; proteggere Facebook, gli utenti e le altre persone interessate dalle investigazioni; prevenire eventi che possano condurre a danni fisici o al decesso. Le informazioni che riceviamo su di te, compresi i dati delle transazioni finanziarie correlati agli acquisti effettuati con i crediti Facebook, possono essere consultate, elaborate e conservate per un periodo di tempo prolungato quando sono oggetto di un procedimento legale, di un'indagine governativa o di indagini riguardanti possibili violazioni dei nostri termini o normative o per evitare danni.


Apparentemente quindi Facebook si adegua alle normative dei singoli paesi, questo è interessante (ai fini di questa discussione) perchè come ben sappiamo purtroppo l'Italia ha accomunato in alcuni casi il possesso di stupefacenti con il possesso di armi ed esplosivi, soprattutto in fatto di perquisizioni basate solo sul fondato sospetto (art. 103 D.P.R. 309/90).
A questo punto mi piacerebbe capire meglio come la legislazione italiana si inserisce negli accordi internazionali di Facebook e quali siano i limiti della Polizia Postale quando si tratta di sostanze stupefacenti.