Caro Morrisco, mi perdoni se mi intrometto, ma continuo a non comprendere perché prima patteggiate e poi vi lamentate.
Il problema e' semplicissimo.
Se voglio fare valere le mie ragioni devo prendere una strada certamente difficile ed irta di problemi, ma che può darmi il riconoscimento delle mie tesi.
Devo sapere che esistono strumenti giuridici processuali per difendersi validamente senza alzare bandiera bianca.
Patteggiare costituisce, invece, una soluzione assai comoda, deresponsabilizzante, economicamente contenuta, veloce (anche per gli avvocati che spesso conosco poco della legge sugli stupefacenti) ma che lascia indelebili conseguenze.
Io ammetto il patteggiamento solo come soluzione estrema, in casi in cui non vi siano vie di uscita.
Di fronte a casi di detenzione o coltivazione ci sono mille opportunità prima di patteggiare.
Credetemi, non si tratta di fare i Don Quisciotte, bensì di avere a voglia di essere coerenti.
Inutile invocare astratte legalizzazioni (assolutamente impossibili), contestare una legge iniqua e, poi, quando si capita sotto il maglio della giustizia, cercare senza coraggio (imputati ed avvocati) una soluzione indolore e di comodo di cui ci si lamenta....