Condivido pienamente il giudizio di Resina e mi complimento con Ecko.
Desidererei solamente invitarvi a non prendere sul serio le tesi propagandistiche di cui alcuni soggetti si fanno magafono nell'interesse di un DPA sempre più isolato, perchè prono acriticamente sulle posizioni del suo nume, dott. Serpelloni.
Non diamo peso ad affermazioni che ribadisco sono vere e proprie provocazioni e, soprattutto, non accreditiamo le stesse come espressione di una posizione ufficiale della Chiesa e dei cattolici.
Esse non meritano risposta.
Si tratta di soggetti isolati, che cercano una strana visibilità.
La Chiesa (intesa come movimento di persone che credono e non come cupola gerarchica), pur portatrice di valori che taluno può non condividere e porre in discussione se vuole - ma che vanno, comunque, rispettati -, è pur sempre portatrice di un messaggio universale di pace e tolleranza.
Non si può distinguere il mondo in buoni e cattivi a priori o per una specifica appartenenza politica o religiosa.
Essere cattolici significa confrontarsi sui problemi e non impone un dogmatismo assoluto in materie come quella dell'esercizio dei diritti o delle facoltà connesse strettamente alla persona (e l'uso personale della cannabis rientra nell'alveo delle facoltà tutelabili).
Pur non facendo uso di cannabis e ritenendo - in senso puramente generico - che, al di là di particolari sperimentazioni scientifiche, tale sostanza non faccia bene alla salute, io, cattolico, ritengo che non si possa vietare per legge, o punire per legge, in alcun modo, chi ne faccia uso personale.
Il rispetto reciproco è la genesi della crescita individuale e sociale.![]()



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