Ragazzi condannare penalmente una persona solo perché non la si sopporta o perché le si addebitano colpe (specifiche o generiche), che, comunque, non hanno a che fare con il processo in cui egli è inquisito, non mi sembra un principio molto civile.
Fatta la premessa che nessuno di noi conosce gli atti del fascicolo e questo costituisce un limite invalicabile, che ci impedisce di dire se debba essere condannato oppure assolto, prepariamoci ad accettare la sentenza che verrà emessa, qualunque essa sia, senza dietrologie.
La sorte processuale di Mr. B. non va decisa sulla base della sua simpatia o della sua antipatia politica o sociale.
Ritengo, inoltre, che sia troppo facile essere garantisti solo quando le questioni ci toccano da vicino o riguardano temi che ci interessano.
Invocare la condanna di Mr. B. (che neanche a me è troppo simpatico), vestendo i panni dei giustizialisti, sol perché si appartiene ad una posizione politica diversa ed antagonista rispetto alla sua, non è giusto.
Io sono sempre garantista e solo a maggior ragione verso chi non la pensa come me, non dimenticando mai che i processi penali nonostante tutto sono ancora momenti di serietà di questo Stato.
Se non comprendiamo queste elementari regole, non possiamo crescere.
E lasciamo perdere i paragoni con P.le Loreto, sennò quando ci pacificheremo? Mai.