Il problema, purtroppo, consiste spesso proprio nel non voler risalire alla verità, o al Vero Storico per dirla con il Manzoni, per tutta una serie di motivazioni mediante cui, da sempre, una parte dominante della società ha cercato, e cerca ancora oggi, di prevalere sul resto della società. Altro esempio davvero illuminante in tal senso, ma praticamente sconosciuto ai più, è quello che riguarda il vero e proprio sterminio, verificatosi in tutta Europa tra il Quattrocento ed il Seicento addirittura più per mano del potere temporale che non per quello della famigerata Inquisizione, delle cosiddette Streghe. Un fenomeno a dir poco inquietante, praticamente ignoto, a causa del quale decine di migliaia di donne, senza alcuna colpa ma in virtù di confessioni estorte con torture atroci furono costrette ad ammettere qualsiasi nefandezza, finendo così sul rogo. Unica colpa di queste abili donne, in maggioranza depositarie delle antiche arti mediche derivate dalla conoscenza, soprattutto Druidica, delle piante e delle relative sostanze curative, di avere avuto un tale seguito, in un’epoca in cui di fatto la scienza medica come la intendiamo noi oggi non esisteva, da divenire una minaccia soprattutto per il potere costituito; con una perfida campagna diffamatoria divennero così oggetto della famigerata ed artificiosa Caccia alle Streghe, che insanguinò soprattutto l’Europa Centrale ma anche l’Italia. Vi assicuro che si tratta di un argomento su cui la piena e doverosa luce, pur dopo secoli, non è ancora stata fatta. Eppure i verbali dei processi, conservati soprattutto in Germania e di cui ho potuto leggere alcuni stralci in Tedesco, fanno letteralmente accapponare la pelle, per l’efferatezza delle torture e per le assurdità estorte con la violenza a queste poverette.
Che si tratti quindi di processi-farsa, di torture, di catastrofiche profezie o di piramidi disseminate su tutto il pianeta per motivi astronomici e soprattutto tecnologici, la verità storica va sempre e comunque ricercata. Indagare su ciò che è davvero accaduto ieri e l’altro ieri è l’unico lasciapassare per potere affrontare nel modo migliore l’oggi ed il domani."
Fonte acam.it