Caro avvocato, non intendevo certo generalizzare ma semmai valutare con una comunque opinabile visione d'insieme una delle tante criticità che in questo particolare argomento affligono il nostro paese determinando squilibri che si riversano poi sulla società.
Ritengo implicito il fatto che gli avvocati servono come implicito il fatto che la sproporzione dei numeri è indicativa di una distorsione negli anni creata ad arte moltiplicando inesorabilmente le fattispecie di reato allo scopo di ingolfare volutamente quello che è diventato l'emblema a livello europeo (se non mondiale) di modello giudiziario inefficiente.
Il punto è che non può esserci la necessaria terzietà quando a redigere le leggi sono gli stessi soggetti che poi in qualche modo ne usufruiranno in seguito, direttamente o indirettamente, e le politiche di questi ultimi 20 anni dovrebbero averci aperto bene gli occhi in tal senso.
Guardando più a monte del problema penso che a causa della scarsità etica e morale generalizzata nella società si sia da tempo smarrita la reale funzione nobile della politica cioè l'essere al servizio del cittadino. L'interesse personale prevarica il bene della collettività che non viene più rappresentata dalla classe dirigente.
Mi scuso per queste divagazioni ma se si tralasciano queste tematiche si rischia come al solito di guardare il dito e non la luna, anche nella brutta vicenda del dott. Cinquini.