Cari amici
desidero informarvi di due nuovissime decisioni di giudici di merito che coinvolgono due procedimenti penali, a carico di persone che assisto, nei quali viene formulata - a carico dell'imputato - l'accusa sia di coltivazione che di detenzione.
Il GUP presso il Tribunale di Caltanissetta, con una complessa ed articolata ordinanza del 3 ottobre u.s., infatti, pur rigettando la richiesta di sollevare questione d costituzionalità concernente la condotta coltivativa, ha preso atto delle ordinanze di rimessione alla Corte Costituzionale da parte di alcuni giudici (Cassazione, Corte Appello di Roma e Tribunale di Viterbo) e ritenendo non manifestamente infondato il dubbio di costituzionalità sollevato nei confronti delle procedure di approvazione della legge 49/2006 (Fini-Giovanardi), ha sospeso ogni decisione in attesa della pronunzia della Consulta.
Analoga decisione stamane (28 ottobre) è stata presa dal Tribunale di Perugia (giudice dott. Verola), che - in un procedimento per coltivazione e detenzione - ha preso atto della pendenza del giudizio di costituzionalità, giudicando le questioni sollevate non manifestamente infondate e, così, ha ritenuto che i quesiti proposti all'attenzione della Corte Costituzionale, appaiano rilevanti ai fini della decisione del processo sospendendo lo stesso sino alla pronunzia del giudice delle leggi.
Desidero condividere con voi tutti la soddisfazione perché queste prese di posizione dimostrano come - pur con approcci differenti - la sempre più ampia maggioranza dei magistrati dubita della costituzionalità delle modifiche introdotte con la L.49/2006 al DPR 309/90.
Questi dubbi, che coinvolgono una parte imponente della struttura normativa che regola il diritto degli stupefacenti, deve indurre a pensare ad una nuova legge organica e non a correttivi limitati e parziali.