Caro Bluedigit,
stiamo affrontando un discorso che appare molto più complesso di quanto in realtà non sia.
Io rispetto l'opinione degli altri, ma chiedo ed esigo reciprocità.
Io non intendo convincere nessuno, perchè non faccio, nè ho intenzione di fare proselitismo.
La fede in qualcosa (per me il Dio cristiano) è una conquista quotidiana che deriva da un'esperienza sulla quale ci si ferma e sulla quale si modella (o si tenta di modellare) il nostro essere tutti i giorni.
Per questo io chiedo di non fare - come invece viene fatto - di tutte l'erbe un fascio e, soprattutto, non giudicare.
La cugina di Mary Jean e le persone che come lei ragionano, (e di cui non condivido per nulla l'approccio), non vanno giudicate.
Bisogna solo prendere atto della loro posizione, confrontarsi se lo si ritiene, ignorarle se lo si vuole.
Tutti quelli che non sono con noi, non vanno visti come necessari nemici o come i cattivi, pretendendo noi di essere i buoni.
Ci mancherebbe solo che il cristianesimo pretendesse di risolvere razionalisticamente i problemi dell'uomo.....allora cadrebbe in una contraddizione assurda con la trascendenza di cui è,invece, portatore.
Troppo spesso si commette l'errore di cercare un Dio ad immagine e somiglianza dell'uomo, nei bisogni e nelle soluzioni, dimenticando che Dio si è fatto uomo per condividere il dolore, ma anche per dare con il proprio sacrificio umano una speranza.
Mi fa piacere discorrere con voi di questi temi....ma, per piacere, non riduciamolo ad un confronto filosofico, perchè così non è.