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Discussione: Audizione ASCIA in Commissione Giustizia

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  1. #13
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    Cari amici ho avuto modo di ascoltare la registrazione dell'audizione di ASCIA.
    Credo che da tale documento si possano ricavare due considerazioni principali.
    Da un lato ASCIA ha fornito un quadro ampio (forse anche troppo su certi profili) della tematica relativa alla cannabis.
    Avrei - ma è una considerazione personale - sorvolato su certi riferimenti storici (un pò datati) e soprattutto sulle caratteristiche di uso generale ed industriale della cannabis, perchè oggi come oggi il tema da risolvere legislativamente attiene all'uso terapeutico ed all'uso personale (ludico, anche se questo è un termine semplificativo che non mi piace).
    Dunque, poco deve importare se la cannabis possa produrre utilizzazioni in altri settori (la polemica con i petrolieri mi pare inutile).
    Non si deve cedere alla tentazione di santificare in toto la cannabis, si deve solo dimostrare che l'uso da parte del singolo non può e non deve essere oggetto di sanzioni penali e/o amministrative.
    Giancarlo Cecconi mi parso, invece, assai incisivo quando ha toccato il profilo della criminalizzazione dei consumatori, ed ha citato l'infelice battuta di un PM (di cui anch'io fui testimone) che criticava la coltivazione, ma suggeriva l'acquisto della sostanza da pusher.
    Condivido pienamente la critica agli avvocati, critica che è di sistema e cultura, anche se, però, - come parte in causa - desidero dire che la modifica della legge non escluderà la necessità della difesa tecnica, per i casi di processi.
    Da altro lato osservo che la registrazione ha dimostrato impietosamente la insipienza e la impreparazione dei politici, i quali si piccano di preparare proposte di legge e non hanno nessuna conoscenza della materia.
    Dall'intervento dell'on. Farina si comprende che prima che arrivasse Cecconi egli non aveva capito niente.
    Nutro dubbi che abbia compreso appieno il messaggio ed i contenuti spiegati da ASCIA, perchè il citato onorevole ha continuato a discettare confusamente di soglie di pena più o meno alte, ed ha affermato che qualcosa si farà sul piano normativo, ma potrebbe essere - forse - meno positivo o più positivo delle aspettative.
    Vale a dire non sa che "pesci pigliare".
    Mi lascia negativamente sorpreso il fatto che egli debba citare, a riscontro della tesi della diversificazione delle pene tra droghe pesanti e droghe leggere, il parere dell'Associazione nazionale Magistrati, quasi che questo sia il Vangelo; se lo sostiene un soggetto diverso, invece, non vale.
    Non dimentichiamo che le maggiori resistenze ad un'evoluzione interpretativa del DPR 309/90 provengono proprio da ampi settori della magistratura.
    Quanto agli interventi dei deputati Bonafede e Ferraresi, mi pare che anch'essi denotino una scarsa dimestichezza come il tema e la volontà di occultare la propria ignoranza dietro questioni fumose "i limiti di età" od il "danneggiamento mentale".
    In pratica la regolamentazione giuridica degli stupefacenti, che è il profilo di maggiore importanza, mi pare, invece, proprio relegata in un angolo...
    Comunque complimenti a Giancarlo Cecconi che dimostra indubbia volontà e grandi capacità.
    Ultima modifica di Avv. Zaina; 14-12-13 alle 23:02

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