Le luci delle auto illuminavano la strada, erano circa le dieci di sera e Jack guidava lento…
Eravamo vicini a Pistoia, di ritorno dalla prima fiera italiana dedicata alla canapa (CTF 2005) dove avevamo partecipato con lo stand di ENjOINT. Stavamo tornando a Milano dopo i due giorni di manifestazione ed io ero particolarmente eccitato dal fatto che Stampa Alternativa, fosse molto interessata ad un mio progetto.
Avevo iniziato a pensare ad un’eventuale
nuova rivista (dedicata agli stili di vita alternativi) poche settimane prima, ovvero quando fui “gentilmente invitato” a lasciare il mio posto di capo redattore della rivista in cui lavoravo (per motivi che mi piace definire di ordine comunicativo). A dir la verità, l’idea di realizzare una pubblicazione di questo tipo, ce l’avevo da diversi anni:
era uno dei miei tanti sogni nel cassetto che non azzardavo a tirar fuori perché sapevo quanto utopistico fosse. (…)
Sono bastati un paio di incontri, qualche telefonata e un po’ di ore davanti al computer per rendermi conto che la cosa avrebbe avuto un buon seguito. Il progetto rivista stava pian piano prendendo forma; non si trattava più solo di una mia visione e se fosse stata tale, si trattava per lo meno di
una visione collettiva. (…)
A breve avremmo dovuto proporre il progetto ai vari sponsor, contattare i nuovi redattori e realizzare i primi documenti ufficiali, non potevamo più aspettare quindi,
dovevamo trovare un nome alla rivista, al più presto!
Ci serviva un nome italiano, inerente agli argomenti trattati, un nome vincente, classico, simbolico, facile da ricordare, serio ma non troppo, composto al massimo da due parole, non troppo lungo ma neanche troppo corto, non banale ma neanche troppo complicato, senza riferimenti politici o religiosi e possibilmente, che avesse anche una buona dosa di stile. (…)
Pochi minuti dopo, improvvisamente, l’illuminazione. Mi giro verso il mio compagno di viaggio e gli dico: “Jack, ho trovato il nome!”. Era perfetto, forse il migliore che si sarebbe potuto trovare perchè spontaneo e magico come un colpo di fulmine. Se dovessi romanzare ulteriormente il momento in questione, racconterei che
guardando le stelle ho visto tracciato il nome che cercavo. (…)
Quella notte mi addormentai felice, perché
quella notte un sogno era diventato realtà: era nata Dolce Vita.