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E dopo Gentile ecco Giovanardi

Di fronte a certe testimonianze di ottusità irreversibile non riusciamo più a capire se è meglio ridere o piangere!

Consigliamo a tutti coloro che non hanno avuto modo di assistere alla trasmissione “Porta a Porta” di andare a vedere le incredibili affermazioni del senatore Giovanardi: http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/...pedale/262611/

Giovanardi ha raccontato di quella che lui ritiene una disavventura familiare, una confessione fatta dalla figlia qualche anno fa, che gli ha procurato uno svenimento repentino e una corsa al Pronto Soccorso, uno choc di tale impatto devastante da cui molto probabilmente, vista la sua intolleranza nei confronti di tutto ciò e di tutti coloro che non rispecchiano la sua visione del “mondo”, non è mai riuscito a riprendersi: “Tornando da un viaggio in Sud Africa mia figlia mi disse: papà sto con un rasta, di colore e forse gay. Ma per fortuna adesso mia figlia è sposata con un’altra persona ed è mamma di figli. Quindi diciamo che, a parte lo choc, la mia storia ha avuto un lieto fine. La famiglia è una sola: con papà e mamma. In una coppia non c’è spazio per gli omosessuali”

Certo non gli sarebbe potuto capitare di peggio e alla sola idea di ritrovarsi in famiglia un genero “negro”, “frocio” e “drogato” e magari con due o tre nipotini mulatti che scorrazzavano per casa, il debole e puro cuore del senatore non ha retto.

Abbiamo usato delle parole dispregiative, al posto di quelle “convenzionalmente correct” in modo intenzionale, perché sembra che siano le uniche adatte alla comprensione di Giovanardi circa la diversità tra gli individui, tant’è che lui “conoscitore del mondo” per sua stessa ammissione, solo qualche anno fa ha scoperto il significato di “Rasta” e cosa significa “essere di colore”.

Sembra di leggere una nuova sceneggiatura per un remake di “Indovina chi viene a cena?“, ma questa volta al posto del solo nero, ci mettiamo pure i disprezzati Rasta consumatori di erba e gli odiosi gay.

Stupefacente, semplicemente stupefacente, ma non tanto per quel che ha detto il senatore, quanto per il fatto che simili personaggi, reliquie di quella cultura bigotta di cui scrivevamo nei precedenti articoli (eh sì caro senatore Gentile, forse adesso potrà comprendere meglio cosa significa!) possano ancora pensare di giudicare, condannare, condizionare e opprimere la nostra vita.

Forse non è la legge che porta il suo nome a dover essere giudicata dalla Corte Costituzionale, ma dovrebbe essere proprio la sua persona, che con queste dichiarazioni palesemente razziste e discriminatorie, fa entrare in collisione il suo ruolo istituzionale con i principi della Costituzione ispirati all’uguaglianza fra le persone e al rispetto per le diversità.

Per ora continuiamo a batterci per far abrogare la sua legge, poi continueremo a batterci per abrogare anche lui!

Direttivo ASCIA