Citazione Originariamente Scritto da KGB Visualizza Messaggio
@Avv. Zaina
Qua: http://fuoriluogo.it/sito/home/mappa...ito-la-riforma

c'è scritto che la legge attuale è incasinata e pare che la fini giovanardi non sia stata del tutto cancellata, infatti la Corte ha rimosso solo due articoli su 23.
Pare che anche gli altri articoli siano ovviamente incostituzionali ma la Corte non li ha ancora cancellati e forse servirebbe una nuova consultazione per togliertli ...

Ma gli altri articoli di cosa trattano? finanziamente alle comunità, istituzione del DPA e robe simili?

Il DPA, essendo nato dalla fini-giovanardi non è illegittimo anch'esso?

Come si può sollevare una richiesta di valutazione costituzionale in questo caso, dato che gli articoli che istituiscono il DPA non sono penali e quindi non possono essere contestati durante un processo?

Credo che una cancellazione del DPA sia un utile passo iniziale per una riforma della legge, sennò in Italia continuerà a esserci la pressione/propaganda dell illegittimo DPA e sarà difficile fare passi avanti..
.. molti, nell'opinione pubblica e fra i politici, ancora non si rendono conto che il DPA, a questo punto, non dovrebbe più esistere (per legge!) e che è solo un organo di propaganda politica.

EDIT: l'articolo dice anche che "Al suo posto rivivono le mai validamente abrogate norme della legge Vassalli-Jervolino, come emendate dal referendum del 1993 (di cui però, la sentenza tace)." Vuol dire che il risultato del referendum del 1993 è stato rispettato solo in maniera parziale?

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OT:
le segnalo anche: http://enjoint.info/forum/showthread...ewpost&t=23308
ENCOD sostiene che nei paesi EU in cui il consumo è depenalizzato è possibile aprire CSC.
È vero?
Devo confessare che l'articolo non mi pare brilli per chiarezza e possa creare alcuni fraintendimenti.
Comunque ciò che pare pacifico ed indiscutibile che la dichiarazione di incostituzionalità della FINI-GIOVANARDI ha messo a nudo la circostanza - che spesso mi sono permesso di evidenziare attirandomi strali di alcuni - che il ripristino della JERVOLINO-VASSALLI non ha risolto i problemi, anzi.
L'unico elemento positivo consiste nell'effetto indotto della diversificazione di pene tra droghe leggere e droghe pesanti, in casi di reati conclamati.
Ma per quanto attiene alla coltivazione nulla è innovato, per quanto attiene, poi, alla detenzione si ritorna al regime vigente dopo il referendum del 1993.
In relazione al referendum - e per rispondere al suo dubbio - io credo che lo spirito del referendum (che abrogava la dose media giornaliera e i condizionamenti che tale parametro produce su altre situazioni regolate dagli artt. 75 e 76) sia stato rigorosamente rispettato.
Devo, però, osservare che il legislatore non ha dato corso ad un intervento normativo che meglio e più esplicitamente regolamentasse la detenzione finalizzata al consumo e si adeguasse - a partire dal 2004 - ai paradigmi che la UE ha sancito, indicando la non punibilità di tutte quelle condotte che risultino propedeutiche al consumo personale, negli ordinamenti, come il nostro, che non lo puniscono.
Dunque la mannaia della corte Costituzionale è intervenuta (indirettamente) esclusivamente sulle norme penali espressamente modificate dalla L. 49/2006 e anche su tutte quelle ulteriori norme (sempre di carattere penale) che pur non facendo parte direttamente di quella modifica si ponessero in correlazione con essa o da essa dipendessero.
Per quanto concerne i profili amministrativi - ad esempio il DAP e la regolamentazione delle comunità -io credo che due potrebbero essere le linee.
Una potrebbe essere quella di riformare profondamente il DAP tramutandolo da organo di pura propaganda repressiva, in struttura di informazione, di approfondimento e di coordinamento di attività di ricerca e di studio e sia giuridica, che medica (ricordo come il DAP, senza che alcuno dei tanti nuovi legislatori abbia mai presentato una interrogazione parlamentare, non convochi più la conferenza sulle tossicodipendenze dal 2009!)
Ad esso potrebbero partecipare anche associazioni riconosciute che operino nel settore degli stupefacenti o delle tossicodipendenze.
Non dimentichiamo mai, infatti, che trattando la materia degli stupefacenti non possiamo avere occhi solo per la cannabis, ma si devono affrontare le tematiche concernenti i derivati della coca o del papavero che mi paiono indubbiamente assai pericolosi e non sottovalutabili.
L'altra, più radicale è evidentemente quella dello scioglimento del DAP.
Ma mi chiedo, non sarebbe più utile e razionale, in funzione della prima delle due ipotesi, sottrarre il DAP dal controllo della Presidenza del Consiglio e, soprattutto, cambiarne i vertici, o meglio, cambiare sia il referente politico, che colui che lo rappresenta in ogni media dove possa avere visibilità senza contraddittorio...inizia per S e finisce per I.
Un euro a chi indovina!

PS E' evidente che un chiarimento sulla condizione penale della detenzione agevola sicuramente il cammino dei CSC