Ciao a tutti, poco si muove nello sviluppo delle iniziative che abbiamo illustrato nelle precedenti mails, ma continuiamo a cercare di stabilire contatti più decisi per poter organizzare una conferenza stampa con l'obiettivo di rendere pubblico e visibile il nostro tentativo di sensibilizzare la casta politica ed i media sulla necessità di correggere il carattere repressivo e persecutorio dell'infausta legge Fini-Giovanardi.

Per il momento vi aggiorniamo sulle vicende in corso, per quanto riguarda Fabrizio Pellegrini, copiamo il comunicato dell'ADUC ed è con piacere che constatiamo da parte della Giustizia un atteggiamento di apertura e di palese riflessione nei confronti di Fabrizio e della sua storia.

Ci piace pensare che sia per la richiesta, accettata, di scarcerazione dei ragazzi di Semitalia e sia per questa novità nella vicenda giudiziaria di Fabrizio, anche l'invio delle nostre mails ai tribunali di Firenze, Bolzano e Chieti possano in qualche modo aver contribuito a queste aperture!

Fonte ADUC:

Il 18 maggio si sono tenute nella stessa mattina a Chieti le udienze per due dei molti procedimenti penali a carico di Fabrizio Pellegrini, accusato di autocoltivazione sul balcone di casa della sua medicina, e di presunto spaccio (dalla quantità detenuta, superiore ai 500 mg di THC tollerati dalle tabelle previste dalle ultime modifiche della L. 309/90). Con la prescrizione del suo medico, aveva ottenuto la fornitura dalla Asl della Cannabis medicinale standardizzata importata dall'Olanda solo una volta, ma non aveva potuto pagare la successiva, dato che anche a Chieti un “pregiudicato recidivo, delinquente abituale”, come Fabrizio è stato dipinto ogni anno, tranne forse l'ultimo, dai media locali, non trova da lavorare facilmente.
Per la difesa hanno presentato una relazione ciascuno il dr. Nunzio Santalucia, medico tossicologo ed esperto in terapie con cannabinoidi per varie patologie e sintomi, ed il dr. Giampaolo Grassi, primo! ricercatore di un' importante ente che da anni effettua ricerche scientifiche sulle probabilmente molte varietà di Cannabis sativa con usi terapeutici e alimentari, unico in Italia autorizzato dal Ministero dell'Agricoltura e Foreste.
Per entrambi i processi, il giudice, dopo aver ascoltato i testi, ha rinviato al 24 febbraio 2011 le arringhe finali e l'emissione della sentenza. In alcune altre occasioni, la sentenza (di condanna) era stata emessa contestualmente alla fine dell'udienza, per cui questa novità potrebbe forse essere considerata un segnale di una rivalutazione della questione da parte del giudice, a voler essere ottimisti per forza.
Più insidiosa, secondo l'avvocato Di Paolo, sarà l'udienza in Corte d'Appello, la cui data è di prossima fissazione, relativa ad un terzo procedimento per lo stesso crimine senza vittime, dopo che in primo grado è stato condannato alla pena “minima” pr! evista dalla legge 309, cioè 6 anni di carcere. Per que! l proced imento la difesa non aveva presentato alcuna perizia o consulenza, e forse sarebbe difficile per un giudice, in appello, accettarne di nuove, perché la sua valutazione deve basarsi solo sui dati emersi durante il 1° grado, che in quell'occasione era stato gestito (evidentemente con scarsa efficacia) da un avvocato d' ufficio.
Quindi anche l'udienza d'appello si presenterà molto in salita.

Per scrivere a Fabrizio Pellegrini
www.pazienticannabis.org
[email protected]

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Per quanto riguarda invece CANAPISA, abbiamo ricevuto molte segnalazioni che gli indirizzi dei funzionari del Comune di Pisa non erano corretti, ma sono quelli segnalati sul sito del Comune e comunicatici dagli organizzatori di Canapisa.

Possiamo quindi solo rinnovare l'invito ad aderire all'appello lanciato dagli organizzatori e firmare la petizione in sostegno al seguente link:

http://www.osservatorioantipro.org/i...ate=2010-03-01

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L'ultima notizia di questa news letter non ha direttamente a che fare con il tema e i propositi usuali di cui abitualmente discutiamo e per cui lottiamo, ma come redattore, mi assumo la responsabilità di diffondere un comunicato proveniente da Atene, dove è in atto una vera e propria repressione, caratterizzata da intollerabili atti di violenza da parte delle Forze dell'Ordine e quindi delle Istituzioni, contro gli abitanti del quartiere anarchico della città:

Fonte: http://bellaciao.org/it/spip.php?article26686

Mail di un ragazzo italiano che vive ad Atene, nel quartiere "anarchico" di Exarchia, da ormai due anni:
Ragazzi qui la situazione precipita, ho provato a contattare anche in italia radio e giornali, siamo lasciati da soli completamente. La polizia ha preso il quartiere anarchico e si sono lasciati andare a rappresaglie indiscriminate, la gente vive nella paura, io non accendo le luci in casa la sera cammino scalzo ascolto i rumori e tengo tutto pronto per scappare dal terrazzo. Ogni volta che torno a casa, il che ormai avviene sempre piu di rado, controllo che nessuno sia entrato in casa in mia assenza, mi muovo solo di giorno e vestito di colori. Entrano nelle case, minacciano, distruggono esercizi commerciali, luoghi di ritrovo, fanno perquisizioni e purghe, e le poche prove che avevamo in internet sono state fatte sparire da misteriosi hackers. L' impressione è che gli interessi che sono venuti a collidere in grecia siano un qualcosa che sovrasta di gr! an lunga il nostro allegro quartiere anarchico e essendo gli unici che tentano di denunciare i giochi sporchi che si stanno effettuando sopra la pelle dei greci qualcuno ha deciso che il fine giustifica i mezzi e la resistenza in Exarchia deve essere rotta insieme a teste, nasi, denti, braccia, gambe, ginocchia e polmoni dei suo abitanti. La Grecia è solo l'inizio, se lasciate permettere quello che sta avvenendo qui senza protestare, il prossimo quartiere a finire sotto assedio potrebbere essere il vostro. Aiutateci a far sentire la nostra voce. Un abbraccio pg

PG aggiunge anche di aver scritto a Caterpillar e a Radio Popolare per cercare di far conoscere in Italia una verità occultata abilmente, ma di non aver ricevuto risposte.

Per chi volesse sostenere la richiesta di PG gli indirizzi delle due testate sono:

[email protected]

[email protected]