Cari amici
desidero informarvi di una interessante sentenza emessa oggi dal Tribunale di Ascoli Piceno, in un procedimento dove assistevo una persona imputata di coltivazione di 3 piante di altezza media di mt. 2 e della detenzione di complessivi gr. 280 di marjiuana (in quattro campioni) con un principio attivo che andava dal 13,9% al 22%, si da ricavare circa 1560 dosi e che superava di 76,80 volte la quantità massima detenibile (pari a 500 mg.).
Il Tribunale ha assolto la persona dal reato di coltivazione.
Allo stato attuale non sono pubblicate le motivazioni ma è ragionevole ritenere che il giudice abbia tenuto conto della dedotta circostanza della assenza di una analisi specifica (era stato operato un controllo con il solo reagente DUQUENOIS) sulle piante.
L'assenza di tale verifica - anche se il DUQUENOIS aveva dato esito positivo - è decisiva, (ancor prima di stabilire se il risultato della coltivazione era destinato ad un uso personale o meno) in quanto non era dato sapere il sesso delle piante, il quantitativo effettivo di thc che ciascuna di esse potesse contenere ed anche perchè il DUQUENOIS (nella letteratura scientifica) è conosciuto come un reagente poco affidabile, perchè crea molti risultati "falsi positivi".
Dunque, coltivare in sè non può essere ritenuto presuntivamente un reato ed una volta verificati alcuni dati tecnici si dovrà valutare anche se i prodotti della coltivazione siano destinati o meno al mercato dello spaccio.
Il secondo aspetto importante è stato dato dal fatto che la condotta di detenzione dei gr. 280 è stato qualificata come ipotesi di lieve entità ed è stata inflitta la pena di 8 mesi di reclusione, utilizzando la pena prevista dal testo dell'art. 73 comma 5° ripristinato dalla sentenza della Corte costituzionale.
E' plausibile ritenere che il Tribunale abbia ritenuta che solo una modestissima parte dello stupefacente detenuto potesse essere destinata a terzi, mentre la gran parte ben avrebbe potuto soddisfare il fabbisogno del detentore.
E' importante, quindi, il giudizio di limitata offensività e pericolosità della condotta che ha comportato una pena certamente modesta.