Ciao Pawan,
è interessante che tu mi chieda di Takiwasi perchè Etnopharmakon e il progetto Amarumayo partono proprio dal loro incontro. Ti spiego un po' meglio.Nel 2011 sono andato a Takiwasi per tre mesi per scrivere la mia tesi di laurea magistrale in antropologia che riguardava appunto il modello terapeutico che utilizzano lì per curare le tossicodipendenze. Una volta tornato in Italia ho deciso di proseguire gli studi in quella direzione specializzandomi con un master in Sistemi Sanitari e medicine tradizionali e una laurea che proponeva un modello integrato e alternativo da far partire in Italia come progetto pilota sempre riguardante le tossicodipendenze. Purtroppo sappiamo come vanno le cose in Italia riguardo le tematiche "droga" e università. Nel 2013 ho deciso di recarmi per altri mesi in Perù, questa volta a Puerto Maldonado (regione madre de dios, Takiwasi si trova a Tarapoto, nel nord est, Puerto è a sud est) presso un curandero che hai tempi della mia ricerca di laurea lavorava presso Takiwasi (Carlo Schenone Infante), e che ora collabora con loro saltuariamente, avendo deciso di non volersi dedicare unicamente a persone con problemi di dipendenza ma anche a persone con altre problematiche. I mesi trascorsi con lui i quella regione mi hanno dato l'opportunità di approfondire la conoscenza della medicina tradizionale di quei luoghi e mi hanno mostrato un territorio devastato da mille problemi, primo tra tutti l'estrazione illegale d'oro. Un problema enorme in quella parte di amazzonia e che causa una serie d'altri problemi e ogni sorta d'attività illecita. Da qui è nata l'idea del progetto Amarumayo, pensando ad un modo d'intervento che possa al contempo salvaguardare la foresta amazzonica e i ricorsi terapeutici tradizionali, anch'essi messi a rischio dalla forte illegalità presente sul territorio. Il cuore del progetto è dato dal fatto che Madre de Dios è una regione ricchissima, non solo d'oro, ma anche di una biodiversità e una cultura incredibili, e che potenziando questi due aspetti si possano contrastare quelle attività che, seppur dando lavoro a parecchia gente (anche se la maggioranza è sfruttata o peggio), stanno mettendo a serio rischio la vita stessa di quella terra.
Scusa per la non brevità del messaggio. Credo d'aver risposto a tutto, se hai altre domande rimango a disposizione. E se vuoi sostenere il nostro lavoro su indiegogo te ne saremmo grati. Ti ricordo per ultimo che il progetto partirà ugualmente anche se non dovessimo raggiungere la cifra richiesta, in quanto una parte potremo coprirla noi direttamente, magari iniziando più in sordina di come pensavamo, ma comunque iniziando già da questo autunno. Grazie a te e a tutti quelli che vorranno partecipare.
Federico