P.S.
infatti me lo ricordavo di aver sentito giusto ieri , una cosetta chiamata “Ymby”

ecco qua cosa ha combinato il tuo gesto , a km di distanza :

ADESSO I CITTADINI DICONO "YES"
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L'effetto Nimby è superato: sempre più comitati propongono soluzioni dialogando direttamente con le istituzioni
Roma. Ambientalisti del no, comitati che protestano. In alcune situazioni, quello che viene indicato come “movimento Nimby” (dall’inglese “not in my backyard”, non nel mio giardino), non basta più. E la “cittadinanza attiva” è passata dalla protesta alla proposta. Anche in Italia sta nascendo il movimento “Ymby”: yes, in my backyard. «I primi a teorizzarlo sono stati gli olandesi - ci dice Tiziana Mannino, studiosa di sociologia urbana alla Federico II di Napoli - in alcuni consessi civici i cittadini si sono detti stanchi di protestare solo e hanno iniziato ad offrire alternative concrete, dialogando direttamente con sindaci e assessori».
La loro alleata, la tecnologia. Il loro mezzo principale, internet.
In Italia da anni si studia il fenomeno Nimby e per la prima volta quest’anno il rapporto - presentato ieri - ha evidenziato una riduzione delle proteste: -5% di comitati arrabbiati. Una controtendenza? «Presto per dirlo, anche perchè manca un osservatorio che studi questo fenomeno - spiega la sociologa - ma sono numerosi i seminari dedicati al tema, spesso inseriti in corsi di diritto dell’ambiente, perchè è lì che nascono le proposte. In un seminario appena concluso all’università di Pisa è stato per la prima detto che Ymby è arrivato in Italia». Non esiste una “federazione” di cittadini attivi, per ora sono esperienze isolate. «Ma è arrivato il momento che questi comitati dialoghino - ci conferma Vincenzo Sposato sociologo di Pesaro - perchè questo fenomeno ha bisogno di essere messo a sistema per funzionare davvero»

Cassonetti d’arte
Il progetto Retake: Roma Retake è un movimento no profit che mira a ripulire la Capitale devastata da vandalismo e sporcizia. Avvalendosi di carta da parati e artisti che mettono a disposizione la propria creatività.

L’Ecomuseo
Casole d’Elsa.No all’agricoltura intensiva, per offrire risorse economiche al territorio i cittadini hanno adottato l’Ecomuseo: un percorso attraverso la storia e le tradizioni della zona per attrarre turismo e creare lavoro.

Orti urbani: Sono forse gli esempi più noti di Ymby.Zone abbandonate delle città, a cavallo tra periferie e provincia: è qui che i cittadini adottano appezzamenti di terra e coltivano insalata e ortaggi. I prodotti sono venduti a prezzo sociale.

Community school
Contro le lezioni frontali, alcuni maestri (tra cui il pluripremiato Danilo Casertano) hanno fondato un nuovo modello di scuola che prevede lezioni d’arte e contatto con la natura il tutto con l'aiuto dei genitori che mettono a disposizione tempo e competenze facendosì comunità intorno al progetto scolastico. L'esperienza romana è stata talmente felice che si stanno aprendo nuove community anche in altre regioni.

www.community-education.it
è un articolo pubblicato ieri su Metro News