La penso e la vedo esattamente come te anche se, nel mio caso, non è successo niente di tutto ciò. Vivo in una palazzina di sei appartamenti, 3 dei quali occupati rispettivamente da un maresciallo dell'esercito, un ex carabiniere e un finanziere. Questi non si sono mai accorti della mia attività di autocoltivazione ed uso e non hanno mai riscontrato in me un "elemento pericoloso" visto che spesso mi lasciano in custodia i loro figli o le chiavi di casa se vanno in vacanza. Questo succedeva prima del fattaccio ed è proseguito anche dopo che sono apparsa sulla cronaca dei quotidiani. Ai miei parenti non è venuto un colpo perchè erano a conoscenza della mia attività... ciò non toglie che ne siano rimasti molto colpiti e addolorati per i risvolti legali che ne sono seguiti e per le umiliazioni subite dal sistema. Mio padre non si era mai espresso sulla coltivazione e sull'uso e l'unica cosa che è cambiata è che ora (e solo ora) sostiene che la ganja puzza e che quell'odore gli fa venire l'emicrania. Nei vent'anni precedenti non gli creava alcun problema quindi affibio al proibizionismo il suo malessere e non alla ganja in se stessa. C'è anche da dire che non ho visto il carcere nemmeno in lontananza e che, se così non fosse stato come succede a molti, forse non mi sarebbe andata così.... "liscia"