Caro Biluccio e Gentilissima Filumena qui c'è poco da ridere. Se Lei Biluccio coltiva per se o fa uso di cannabis, per tanti (inquirenti e magistrati) a tutt'oggi costituisce un pubblico pericolo e deve essere punito quasi fosse un vero criminale. Ciò nonostante si consoli e mi permetta di invidiarLa perchè mi sembra proprio che risulti che Lei non si priva nè dei piaceri della buona cucina, nè delle delizie dell'amore coniugale (almeno a quanto mi scrive, con falso sdegno, Sua moglie). Porti pazienza per i suoi focosi impeti se dovesse incontrare qualche improvviso mal di testa o rifiuto da Filumena, le galline (intese in senso di animali) non mi sembrano una alternativa valida. Quanto a Lei Filumena, non può chiedermi qualcosa che sa bene non posso fare (sarei un patrocinatore infedele) e che credo (proprio perchè con un fastidio che non convince, ma che in realtà tradisce un grande orgoglio per la mascolinità di Biluccio, descrive l'ars amandi e l'appetito di Suo marito) Lei in fin dei conti non voglia. Lei è in realtà compiaciuta perchè gli anni passano, ma Biluccio continua a desiderarLa e Lei subisce una minima concorrenza sola dalla cannabis e non da altre. E' vero, Biluccio qualche volta si è riempito la pipa di cannabis, spesso si è mostrato testone e non è stato ad ascoltare i Suoi ragionevoli consigli (gli spaventapasseri sono sempre un everegreen), ma mi sembra buono e meritevole di perdono e sostegno. Dunque, vediamo, invece, di essere concreti e di risolvere la questione positivamente riportando subito Biluccio a casa, perchè Lei Filumena non ne senta troppo la mancanza e non sia attratta da altre sirene (vino a parte che è una buona scusa, ma insufficiente ed a lungo andare di copertura e poco salutare). Biluccio sarà da me difeso con grande impegno. Sarà meglio che non apra bocca dinanzi al giudice, perchè temo potrebbe complicare assai la sua posizione. Quindi, come diceva mia nonna "un bel tacer non fu mai scritto" e, pertanto, seguiremo la via del silenzio, sperando che il giudice apprezzi il fatto di non essere stato costretto a chiamare un interprete. Abbiamo una precisa strategia. Speriamo, infatti, nella libertà, negli arresti domiciliari nell'obbligo di firma,, nell'assoluzione e, decrescendo, nelle attenuanti generiche, nel comma 5, nella sospensione della pena, nella seminfermità di mente, nella Corte Costituzionale, nelle Sezioni Unite, nella giurisprudenza ed anche se necessario nella pietà e commiserazione del giudice (ma su questo punto poco). Se poi,serve si butti anche in terra e svenga, fa sempre colpo ed impressione. Capisce, quindi che la causa è assai difficile e che debbo attentamente studiarla perchè tali e tante sono le opzioni cui posso ricorrere e devo superare lo scetticismo del giudice e spiegargli in modo convincente le nostre tesi. Veniamo, così, adi un ultimo particolare - che mi pare abbiate colpevolmente trascurato nella foga -, in quanto purtroppo esistono vili necessità terrene e miseri adempimenti giurisdizionali cui nessuno può sfuggire, tanto meno l'avvocato ed il suo assistito. Mandatemi, quindi, subito qualcuno in studio, con mani ben impegnate e che bussi alla porta con i piedi, che mi ponga in condizione di non dovere pensare a lungo a quegli adempimenti economici, che fastidiosamente devo prendere in esame. E' importante, infatti, che io possa calarmi totalmente nelle delicate problematiche del caso e possa dedicare loro quei miei preziosi e numerosi neuroni che la vicenda mi impone di usare. Mi raccomando, inoltre, che non vi passi per la mente di effettuare pagamenti in natura di alcun genere....pur svolgendo la stessa professione non sono Azzeccagarbugli ed a me, capponi, polli o tacchini non piacciono.... E ricordate che chiedere la fattura è un optional (che vi comporterà, come maggiorazione - ve la sarete voluta voi - il pagamento del CAP e dell'IVA), perchè impegnato come sono potrei dimenticarmi di questo insignificante particolare, che non ho proprio fisso in memoria..... A presto.
Avv. Zaina