Ragazzi per ragioni personali sono stato a Kiev e nella regione del Donbas circa due mesi nel 2010.
Posso dirvi che già all'epoca covavano forme di ribellione che sono poi esplose.
La povertà fuori Kiev o fuori Doneck è tangibile ed il malcontento di coloro che speravano con l'autonomia di vivere una condizione di prosperità era già elevatissimo.
Tanti nel Donbas rimpiangevano l'epoca in cui l'Ucraina era una delle repubbliche socialiste sovietiche e vagheggiavano di un ritorno sotto la Russia.
Ad Ovest - Kiev - invece si cercava un contatto diretto con l'Europa, anche se devo dire che soprattutto si cercava di scimmiottare stili di vita di altri paesi insostenibili per la maggioranza della popolazione.
Questo per dirvi che è inutile fare del complottismo.
Lo scontro è feroce (perchè gli ucraini costituiscono un popolo fiero ecoriaceo) non ha esclusione di colpi, non risparmia nessuno, ha radici profonde.
L'abbattimento dell'aereo malese probabilmente è un errore di coloro che occupano militarmente il Donbas, ma è atto sintomatico di una guerra di cui noi abbiamo un'eco molto ovattata e che si combatte senza risparmio e che, anche per gli interessi locali in ballo, temo si protrarrà.
Penso spesso a quei luoghi ed a quelle persone (di qualsiasi parte esse siano) molte delle quali io e la mia famiglia abbia conosciuto ed apprezzato, fratelli che si stanno uccidendo in una guerra civile senza quartiere.
Prego per loro ed un giorno vorrei tornare in quei posti pacificati.