Grazie @mozart del chiarimento, in effetti ho creato questa discussione proprio per avere le nostre ultime possibilità di confronto con i coltivatori prima di andare a Bruxelles.
Anche io sono idealmente per la liberalizzazione e la ri-normalizzazione della pianta di canapa, ma mi sembra che i decenni di accanimento proibizionistico abbiano provocato un tale danno culturale nella popolazione che ci vorranno probabilmente degli altri decenni per tornare a considerare la canapa una pianta normale (che poi tanto "normale" non sarebbe, per me è una pianta che appare essere sempre più eccezionale, sulla quale ci sarebbe ancora molto da ricercare).
Comunque, prima o poi, la verità farà sì che per questa pianta si abbia di nuovo la giusta libertà di scelta di utilizzo, ma potrà essere solo un processo graduale, un cambiamento culturale.
Da qualche parte bisogna pur cominciarlo questo cambiamento e noi ci siamo impegnati a cercare una collaborazione attiva nei nostri parlamentari italiani per cambiare la legge proibizionista, collaborazione che c'è stata e che si è concretizzata sempre più, fino a questo intergruppo parlamentare italiano, che ha elaborato la recente proposta.
Ora ci hanno invitato a dire la nostra agli europarlamentari dell'intergruppo parlamentare europeo e noi stiamo cercando, come meglio possiamo, di cogliere anche questa occasione per dare un nostro contributo alle istituzioni, per rendere il processo di cambiamento più veloce e più fluido, cercando di rappresentare il punto di vista degli auto coltivatori.
A tutti noi che sogniamo la liberalizzazione della canapa stanno strette le regole della legalizzazione e regolamentazione, ma appare come un passaggio obbligato e inevitabile, al momento. Chiedere la liberalizzazione ora e subito non appare realistico. Sennò ci teniamo la repressione attuale, che ormai è alla frutta... sinceramente non se ne può più! La legalizzazione sarebbe meglio, no?
E' necessario togliere l'interesse economico sulla canapa ai narcotrafficanti criminali, legalizzando in primo luogo l'auto coltivazione per l'uso personale, anch'io non apprezzo per niente i progetti di monopolizzazione della produzione di canapa e delle sue sementi, men che meno la canapa OGM, nessuno di noi di ASCIA li auspica.
Noi ci vogliamo battere perché venga comunque garantita la libertà di auto coltivazione, di fare i propri incroci e prodursi le proprie sementi, di potersi organizzare in piccoli gruppi di amici per potersi coltivare le proprie piante per il fabbisogno annuale anche per chi non può coltivare.
Per questo pensiamo di continuare a proporre la legalizzazione dell'auto coltivazione ad uso personale e le Coltivazioni di Gruppo, che sarebbero dei Cannabis Social Club fra amici e conoscenti fra i quali esiste un rapporto di fiducia, che ci sembrano un modo efficace di contrastare in futuro ogni tentativo di monopolizzazione industriale da parte di chiunque delle produzioni di canapa da resina e delle sementi.
Ottenere questo, in mezzo a tutte le regole della legalizzazione che ci stanno pur strette, potrebbe garantirci di mantenere vivo il nocciolo di libertà necessario a far germogliare, nel futuro, i successivi passi per andare verso la liberalizzazione della pianta di canapa, come tu hai esposto idealmente nel tuo punto di vista, che personalmente condivido anch'io idealmente.
Per ora ci sembra un certo successo aver contribuito a sollecitare le proposte di cambiamento dei nostri parlamentari, per mettere fine il prima possibile a questo strazio di proibizionismo italiano. Guardate che ci leggono con attenzione, anche le discussioni che facciamo qui sul forum, in questo momento è importante anche solo esprimere in modo intelligente la propria opinione e suggerire delle idee intelligenti e attuabili, per stimolare il dibattito e arricchirlo. Poi quello che succederà lo vedremo.
Come ora stiamo lottando per ottenere la legalizzazione, in futuro prevedo che lotteremo per difenderci dal business sulla canapa e mantenere la nostra libertà di auto coltivarci comunque le nostre piante, fare i nostri incroci, produrci le nostre sementi e creare le nostre varietà personali di resine, secondo i nostri gusti e le nostre necessità, adattando le piante ai nostri terreni e ai nostri climi, cercando di andare verso la liberalizzazione della canapa, dopo un progressivo cambiamento culturale più libertario. Bisogna far circolare le idee e le informazioni.