Thanks Thanks:  1
Mi piace Mi piace:  15
Non mi piace Non mi piace:  0
Risultati da 1 a 10 di 57

Discussione: Senza l'IO. Psicoterapia e Bhuddismo.

Visualizzazione Ibrida

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #1
    Data Registrazione
    Jan 2012
    Messaggi
    208
    Mentioned
    1 Post(s)
    ringrazio cheese e potpot23 per le risposte. spero di non annoiare nessuno se riporto il seguente brano tratto dallo stesso libro, utile per chi ha problemi di personlita’ simili ai miei e volesse intraprendere la strada della meditazione.

    Insidie nel vuoto buddhista ed il vuoto psicologico per le personalita’ borderline:

    Le personalità schizoidi tendono a "sperimentare il vuoto come una
    qualita’ innata" (Kernberg, 1975) del proprio essere che le rende
    diverse dagli altri, che appaiono dotati di quei sentimenti di “amore, odio,
    tenerezza, desiderio, lutto" che non riescono a trovare dentro
    di se’. La posizione schizoide è stata concepita come una difesa contro
    il bisogno intenso di "approvvigionamento emotivo da parte di un oggetto
    buono" (Stewart, I985),o come conseguenza del fatto che il paziente “stornava
    le pulsioni distruttive dal suo oggetto e le indirizzava al suo Io" (Klein,1946).

    Nel caso di queste persone, una meditazione efficace comporta un
    processo graduale in cui innanzitutto, si stabilisce un contatto con l’ideale dell’Io con l’aiuto
    delle pratiche di concentrazione, in modo da suscitare sentimenti di sicurezza
    che contrasti l'insicurezza diffusa e permetta di abbandonare gradualmente il vuoto
    tranquillizzante. A questo punto, le pratiche di presenza mentale possono portare alla luce
    tracce emotive fino ad allora ignorate.

    Nelle personalità depressive, il vuoto è in un certo senso lo stadio
    successivo all'esperienza della solitudine. Alla mancanza e al desiderio dell'oggetto
    amato si aggiungono un intimo senso di carenza e la convinzione di essere incapaci
    di amare. E’ presente a volte un forte sentimento di indegnita’, per cui la perdita dell'altro
    viene attribuita alla propria cattiveria (Kernberg, 1975).

  2. #2
    Data Registrazione
    Apr 2012
    Messaggi
    1,521
    Mentioned
    220 Post(s)
    Citazione Originariamente Scritto da sorrendom_1972 Visualizza Messaggio
    Nel caso di queste persone, una meditazione efficace comporta un
    processo graduale in cui innanzitutto, si stabilisce un contatto con l’ideale dell’Io con l’aiuto
    delle pratiche di concentrazione, in modo da suscitare sentimenti di sicurezza
    che contrasti l'insicurezza diffusa e permetta di abbandonare gradualmente il vuoto
    tranquillizzante. A questo punto, le pratiche di presenza mentale possono portare alla luce
    tracce emotive fino ad allora ignorate.
    Questa non è meditazione credo, piuttosto una tecnica mentale che tranqullizza il ''paziente'' per andare avanti nella terapia.
    La meditazione ti ''suggerisce'' di perderti nel vuoto, di buttarti nel mare, di lasciarti andare. Puoi annegare, ma questo non ha alcuna importanza. Perchè tu non hai nessuna importanza.

Chi Ha Letto Questa Discussione: 0

Attualmente non ci sono utenti da elencare.

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  

Questo sito utilizza cookies di analytics su dati esclusivamente aggregati e cookies di terze parti per migliorare l'esperienza dell'utente tramite plugin sociali e video.
Cliccando su oppure continuando la navigazione sul sito accetti i cookies. Per l'informativa completa clicca qui.