Bellissima riflessione ma per fortuna avendo toccato con mano questo tipo di mestiere posso dire che non è così da tutte le parti. Io stesso per mesi ho fatto lavori agricoli quali vendemmia, raccolta olive, raccolta ciliege o frutta e verdura in generale, pulizia manuale dei campi di soia e simili; sicuramente non sono i lavori più pagati al mondo e nemmeno quelli visti meglio, ma qui dalle mie parti sono molto ben retribuiti. Ho amici che con la terza media come primo stipendio hanno preso molto di più di gente che ha studiato e lavora da 2/3 anni nelle migliori aziende elettriche o meccaniche della mia città.

Per quanto riguarda il modo di essere trattato dal proprio datore io non penso si possa parlare di sfruttamento, fare l'agricoltore o l'allevatore secondo me è uno dei mestieri migliori al mondo perchè sei a stretto contatto con la natura ed impari a conoscere e capire cosa mangi; un altro punto a favore secondo me poi è quello che non si seguono le regole imposte dalla società ma quelle imposte dalla natura, però qui molta gente non pensa sia un punto a favore e molte volte può vedere come schiavitù il fatto di doversi alzare ogni mattina alle 4 per iniziare i lavori nelle stalle, non avere sabati o domeniche liberi perchè qualcosa da fare c'è sempre, passare 8/10 ore sotto il sole cocente ed in mezzo a mille insetti a rompersi la schiena o lavorare anche 10/15 ore al giorno perchè è previsto un temporale e bisogna finire il raccolto o la semina. La schiavitù sotto questo punto di vista c'è eccome ma è imposta dalla natura stessa molte volte perchè se a fine stagione si vuole portare a casa il raccolto si è costretti a rompersi la schiena.

Ora con questa riflessione molto frettolosa e confusa non voglio giustificare colui che pagava questa povera donna solamente 27 euro al giorno, ma bisogna pensare che se si è arrivati a questo punto la colpa forse non è tutta del datore di lavoro. Pensiamo piuttosto a quei quattro politici pecoroni che continuano a far leggi in modo da poter importare di tutto e di più dall'estero perchè costa meno e quindi fanno abbassare i prezzi del made in Italy, ma non tengono conto del fatto che la qualità dei nostri prodotti è di gran lunga superiore.