Per me l'errore che si continua a fare è principalmente quello di continuare a considerare tutto come un diritto.
Non è che per ogni cosa di cui si parla o che si vuole ci sia il diritto ad averla!
Non ricordo chi lo ha scritto proprio in questo Topic, che non ho voglia di andare a cercare, ma diventare genitori NON è un diritto per nessuno, è semplicemente una cosa che accade, o meglio è la natura che fa il suo corso.
Senza stare a guardare chi ne ha più diritto, chi è più ricco o povero , chi merita o chi è bello o brutto, sano o malato, senza giudicare nessuno, nel bene e nel male...è la vita.
Alla luce di questo mi associo nel pensiero a chi preferisce riconoscere unilateralmente dei diritti ai bambini, nati o ancora da venire al mondo che non hanno ne scelto e ne potranno mai farlo, con chi e come crescere e che quindi seppure con leggi norme e intenzioni perfettibili in quanto umane possano essere tutelati al meglio.
Oltre a non voler considerare la natura bypassandola semplicemente per soddisfare i propri capricci è inutile continuare a negare un retaggio culturale più o meno esteso a livello globale, una realtà con cui questi fenomeni avranno a che fare, truccando le carte in tavola con asserzioni tipo quelle che ho letto che si rifanno a famiglie disastrate, incapaci di educare o amare, esseri violenti, alcolisti, drogati psicopatici ...o assirobabilonesi obesi.
Siamo umani e quelle stesse percentuali c'è le ritoveremmo pure tra i gay, oppure si deve pensare che se un gay desidera avere un figlio tutto sarà perfetto, lui compreso?
Il nobile desiderio di genitorialita' espresso ad un certo punto della vita o del rapporto da coppie omosessuali, lo dico schiettamente, secondo me indica altro che nulla ha a che vedere con l'amore e i suoi derivati.
Infatti riesco a vederlo solo come gesto compensativo e anche piuttosto egoistico.
Certo portando il discorso sulla discriminazione che oggi va tanto di moda per tutto potrei dare l'impressione di non approvare nemmeno le unioni gay visto che mi permetto di discutere un diritto, mentre non è così.
Un'individuo della sua vita deve poter fare ciò che vuole, stare con chi vuole, curarsi come crede e credere in chi ha fede o non farlo.
Ogni unione se dichiarata da persone consenzienti deve essere accettata a livello sociale ed equiparata a quelle considerate per convenzione, religione o pregiudizio, " normali".
Sul matrimonio non mi esprimo in quanto dovrebbe essere una cosa che riguarda la religione visto che all'origine sarebbe un Sacramento, quello civile pur avendo lo stesso nome, nella pratica ha tutt'altri significati e vincoli, nella pratica è appunto un unione civile, magari cambiamogli nome e facciamo che ne abbiano diritto tutti allo stesso modo.
Mi piacerebbe immaginare un mondo libero, che non giudica dove non ci sia prevaricazione ma comprensione e condivisione,dove esista massima tolleranza reciproca verso chi è diverso, dove ci sia curiosità sana al posto di morbosità...ho scritto mi piacerebbe proprio perché nemmeno quello riesco a fare, decisamente non è il momento.![]()