Yomi lei ha fondamentalmente ragione. Il precedente, salvo che non provenga dalle SSUU della Corte di Cassazione, non ha mai un valore tassativo, può influenzare il giudice che, però, non è' mai vincolato.
Piuttosto invito tutti a grande attenzione a valutare gli eventuali effetti di una possibile pronuncia di illegittimità' costituzionale dell'art. 75, il prossimo 9 marzo.
Come più' volte detto, in questo auspicabile caso, credo, però, che non succederà nulla di significativamente nuovo.
Voglio dire che già oggi la giurisprudenza ha stabilito che il giudice nella sua discrezionalità, possa assolvere il coltivatore se reputi la coltivazione inoffensiva. Tra i requisiti della inoffensività è stata già ricompresa la destinazione al consumo personale.
Dunque una decisione di accoglimento della eccezione, potrebbe solo rafforzare sul piano formale, ciò che già i giudici hanno ed usano come parametro di valutazione.
Certamente sarebbe indubbiamente utile che la presunzione di non punibilità dell'art. 75 si allargasse anche alla coltivazione.
Il riconoscimento dell'applicabilità della causa di non punibilità (vera presunzione) dell'uso personale anche alla coltivazione lascerà sempre libero il giudice di decidere e non determinera' certo quel meccanismo di automaticità che alcuni vogliono fare credere.
Dunque nessuna depenalizzazione.
D'altronde si deve ricordare che la stessa detenzione, in relazione alla quale l'uso personale da tempo è' ritenuto scriminante, non sempre comporta la assoluzione del possessore.
Quindi cautela prima di ogni commento.