Grazie Avvocato, non si poteva spiegare con più adeguate ed esaustive parole.
Io comunque resto del parere che la giurisprudenza e di conseguenza la giustizia, dovrebbe andare di pari passo con la "stato attuale" delle cose e non sullo status quo ante, di considerazioni controverse e fasulle trascinate fino ad oggi dagli anni 50 del s.s.
Nel Medioevo , era considerato reato punibile con la vita l'affermare di tesi scientifiche (seppur corrette) in contrasto con le dottrine dozzinali della "Santa Madre Chiesa"......reato che col passare dei secoli e con l'affermarsi di un nuovo periodo storico e dell'Illuminismo è fortunatamente decaduto.
Allo stesso modo, credo che, (con l'affermarsi delle nuove teorie, peraltro "ampiamente dimostrate" da studi teorico-pratico-scentifici sulle proprietà della Cannabis e dopo la pubblicazione di attente e svariate analisi statistiche sul "potere contrastante" che ha l'effetto della legalizzazione, o meglio, di una "legislazione" adeguata contro lo sviluppo delle narcomafie) , il dovere di uno Stato, fondato sui valori (ahimè poco attuativi) di cui si vanta col mondo intero, sia quello di effettuare un attenta analisi dello stato di fatto delle cose, e di legiferare correttamemte, ponendosi al di fuori degli inopportuni dogmi, di una società fondata sul "sentito dire" e sulle maldicenze filo ecclesiastiche che purtroppo, come nel corpo umano, in Italia radicano e tessono un intricato sistema nervoso centrale, che influenza "bigottamente" le decisioni più razionali da intraprendersi in alcuni casi, ed in particolare a quel dolce amaro caso che è "IL CASO CANNABIS".
Un cordiale saluto all'avvocato e grazie per le sue splendide e attente pubblicazioni.
E un verde abbraccio anche a tutti gli Enjointers![]()