Vediamo in che modo uno dei due papi tutt'ora in vigore ha effettivamente agito:
Don Italo Casiraghi, parroco di*Gordola,*Canton Ticino*(Svizzera), dopo la condanna a 6 mesi con la condizionale è stato trasferito a*Sesto Calende*(VA). Attualmente vive a*Pietra Ligure*(SV), nella parrocchia di San Nicolò, senza però prestare alcun servizio sacerdotale nella parrocchia.
Padre Yousef Dominic, inglese di origini pakistane, rifugiatosi ad*Albisola, fuggito mentre era in libertà su cauzione. Nei suoi confronti è stato emesso un mandato di cattura. Si è poi rifugiato nell'abbazia benedettina di*Finalpia. Viene trovato morto sulla spiaggia di Albisola il 6 dicembre 2009. La salma è stata rimpatriata a*Lahore, dove si è celebrato il funerale.
Don Vijara Bhaskar Godugunuru (detto Don Vijey), indiano, dichiaratosi colpevole nel 2007 in*Minnesota*(USA) per abusi commessi su una ragazzina. Trasferito come vice-parroco, a*Sarteano*(SI),*diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza*nell'aprile del 2010, a seguito della scoperta del suo trasferimento, ha chiesto di essere inviato in*India, nella*diocesi di Cuddapah.
Joseph Henn, estradato in*Arizona, svanisce nel nulla a*Roma. Joseph Henn, agli arresti domiciliari nel 2005 presso la casa generalizia dei*Padri salvatoriani*in via della Conciliazione, nei pressi del Vaticano, dove risiedeva da anni, era ricercato in Arizona per molestie su tre giovani di età tra i 14 e i 15 anni. In Arizona rischia 259 anni di carcere. Estradato dopo una lunga vertenza giudiziaria dalla Cassazione, al momento dell'arresto svanisce nel nulla. La storia è raccontata nel documentario*Sex crimes and the Vatican.
Nugent Francis Edward, salesiano dello Stato del*New Jersey. Accusato per abusi subiti da una donna e dei suoi fratelli ad*Ellenville*quando erano ragazzini, è stato sospeso dal servizio. L'ordine dei Salesiani ha patteggiato il risarcimento di 250.000 dollari nel 1998 per suo conto. Accusato altresì di aver abusato di quattro studenti di un seminario minore. Rifugiatosi a*Torino, vi è deceduto il 20 gennaio 2011.
Il caso di James Tully e il trasferimento a*Vicenza. James Tully ha operato per diverso tempo nella cittadina di*Ashfield (Massachusetts), fin quando è arrivata la condanna per pedofilia. Il prete è stato infatti accusato da William Nash e da altri ex seminaristi di violenze sessuali su minori. Le indagini hanno portato alla sentenza definitiva che vedeva il parroco colpevole. Padre Tully fu improvvisamente trasferito dagli USA all'Italia e si ritrasferì nuovamente negli USA poche settimane prima che Nash giungesse a Vicenza per tenere una conferenza stampa. Tully è tuttora a piede libero.
In*Alaska, nel novembre del 2007, è stato annunciato un accordo extragiudiziale tra la*Compagnia di Gesù*e 110 presunte vittime di abusi sessuali avvenuti tra il*1959*e il*1986*in 15 villaggi*Yupik, relativo ad un risarcimento di 50 milioni di dollari (il risarcimento più grande tra quelli pattuiti dagli ordini religiosi). L'avvocato delle vittime, Ken Roosa, aveva affermato che queste avevano trovato il coraggio di denunciare le violenze solo dopo essere venuti a conoscenza del caso di*Boston*e che i Gesuiti sarebbero stati al corrente della situazione, avendo volontariamente deciso di mandare nella zona remota i religiosi che si erano già rivelati "problematici" altrove, accuse però respinte dal rappresentate dell'Ordine. Sempre per l'avvocato delle vittime «In alcuni villaggi eschimesi è difficile trovare un adulto che non sia stato sessualmente abusato».
I termini dell'accordo non prevedono un riconoscimento di colpevolezza da parte dei Gesuiti, ma solo il risarcimento di 50 milioni di*dollari*ai querelanti.
Un ex-monaco benedettino e prete, Patrick Wall, che ha fatto da consulente agli avvocati nei processi ha dichiarato che le gerarchie gesuite erano a conoscenza delle tendenze dei sacerdoti accusati in quanto «avevano già commesso molestie altrove, ma sono stati lasciati liberi di agire senza alcun controllo.»
In*Brasile*circa 1700 preti (10% del totale) sono stati coinvolti in casi di cattiva condotta sessuale tra cui violenze e abusi sui minori. Come il caso di padre Edson Alves dos Santos, sacerdote brasiliano di 64 anni che ha violentato un bambino di 10 anni o Felix Barbosa Carreiro, un prete sorpreso in un'orgia di sesso e droga con 4 adolescenti adescati su*Internet.
In*Australia*si registrano 107 casi di condanne di sacerdoti o religiosi per abusi sessuali su minori. Ma altri processi sono ancora in corso e, secondo i gruppi di supporto, le vittime si contano a migliaia. In Australia nel 2005 erano in vita 3.142 sacerdoti.
Già nel*1870*suor*Mary MacKillop*(1842 - 1909), fondatrice nel*1867*dell'ordine religioso australiano delle Sorelle di San Giuseppe del Sacro Cuore, con la missione di aprire scuole per i bambini delle famiglie povere, denunciò insieme a altre consorelle, un prete che commetteva abusi su minori. Il sacerdote venne trasferito in*Irlanda, ma il vicario generale della diocesi di*Adelaide, dove operava l'ordine la scomunicò per insubordinazione nel*1871.Suor Mary MacKillop è stata proclamata*santa*da*papa Benedetto XVI*nel*2010.
Anthony e Christine Foster, genitori di due bambine ripetutamente violentate da un sacerdote di*Melbourne, padre Kenin O'Donnell, accusano il*cardinale George Pell*di aver insabbiato l'inchiesta contro padre O'Donnell, riconosciuto responsabile delle violenze sulle loro due figlie, Emma e Katherina, commesse tra il 1988 e il 1993.
A seguito delle violenze una delle due figlie, Emma, si è tolta la vita nel 2008, non riuscendo a superare il trauma, e l'altra Katherina, ha avuto problemi con l'alcol e, a seguito di un incidente stradale, ha riportato danni cerebrali.
O' Donnell morì in prigione nel 1997, ma i genitori delle due bambine hanno dovuto intraprendere una dura battaglia legale per veder riconosciuto il risarcimento dei danni.
Nel corso della*Giornata Mondiale della Gioventù*tenutasi a*Sydney*nel 2008 i genitori delle due bambine hanno cercato inutilmente di farsi ricevere da*Benedetto XVI*per avere le scuse dal pontefice.
Nel 2010, il cardinale*Adrianus Simonis, Presidente della*Conferenza Episcopale dei Paesi Bassi*dal 1983, aveva affermato che la Chiesa cattolica olandese non aveva saputo niente dei casi di abuso su minori.
Nel febbraio 2011, Simonis è stato accusato di aver coperto un prete pedofilo mentre era arcivescovo. Il prete, il cui nome non è stato reso noto dai media, abusò di Erwin Meester mentre era in servizio in una parrocchia di*Zoetermeer. Simonis, pur sapendo dell'accusa, ritenne che il prete fosse cambiato, e lo spostò in una parrocchia ad*Amersfoort, senza però avvisare nessuno della nuova parrocchia dei precedenti del prete. Il prete perpetrò altri abusi nella nuova parrocchia (secondo la polizia sei delle sue vittime hanno poi denunciato abusi avvenuti tra il 1987 e il 2008); secondo Simonis, il nuovo abuso avvenuto ad Amersfoort sarebbe «spiacevole».
Quando l'episodio è venuto alla luce, Simonis ha affermato di essere a conoscenza dei precedenti del prete, ma che aveva giudicato sufficienti la terapia e «le prescrizioni psicologiche severe e per iscritto» che aveva ricevuto. Ha anche affermato che non aveva avuto nessun'informazione dalla nuova parrocchia riguardo ai nuovi abusi.
In Belgio una commissione di indagine ha redatto un rapporto di duecento pagine su almeno 475 casi di abusi sessuali compiuti su bambini da membri del clero e su 19 tentativi di suicidio da parte delle vittime degli abusi, 13 dei quali tragicamente riusciti
Nell'aprile del*2010*il vescovo di*Bruges,*Roger Joseph Vangheluwe*è stato costretto a dimettersi per aver abusato di suo nipote
René Bissey, un sacerdote pedofilo che tra il*1989*e il*1996*aveva compiuto ripetuti abusi sessuali su minori, fu condannato ad ottobre del 2000, dal tribunale francese di*Bayeux, a 18 anni di carcere, e contestualmente il suo vescovo, monsignor Pierre Pican, fu condannato a tre mesi di carcere con la condizionale, per aver rifiutato di denunciare alla magistratura il sacerdote della sua diocesi, nonostante fosse a conoscenza da molti anni della sua condotta immorale e non fosse mai intervenuto per fermarla.
Pican si giustificò affermando che, oltre al “segreto confessionale”, il vescovo ha anche un “segreto professionale” che gli impedisce di denunciare anche ciò che apprende al di fuori del sigillo della confessione: questo non violerebbe il segreto confessionale ma guasterebbe la fiducia dei sacerdoti della diocesi nei suoi confronti.
In seguito a questa sentenza, il cardinale Castrillón Hoyos, allora prefetto della*Congregazione per il clero, scrisse una lettera di solidarietà a monsignor Pican, elogiandolo per aver evitato la denuncia nei confronti del sacerdote condannato per abusi sessuali e indicandolo come esempio da seguire:
«*Ha agito bene, mi rallegro di avere un confratello nell'episcopato che, agli occhi della storia e di tutti gli altri vescovi del mondo, avrà preferito la prigione piuttosto che denunciare un prete della sua diocesi. […] Questa Congregazione, per incoraggiare i fratelli nell'episcopato in una materia così delicata, trasmetterà copia di questa missiva a tutti i fratelli vescovi*»