
Originariamente Scritto da
Dungle
Non so quello che tu faccia o meno e non voglio nemmeno fare i conti in tasca, io posso parlare in via generale in base alle esperienze trascorse... Cioè che c'è poca voglia da parte dei giovani di fare cose, continuo nel commento dopo
20 anni
Non ho soluzioni certe, so solo che se tutti ci impegnassimo quel tanto da metterci in gioco, usando la testa, organizzandoci in maniera costruttiva un'evoluzione sociale in positivo si avrebbe. Per la cannabis come per tante altre questioni sociali. Molti, giovani perché gli viene "Insegnato" da piccoli, adulti perché sfiduciati dall'esperienza passata, ritengono determinati percorsi un'utopia, cioè qualcosa di irrealizzabile o irraggiungibile. Qui invece io risponderei che determinati percorsi sono irrealizzabili perché c'è qualche tassello che non ha voglia di lanciarsi nella cosa, se tutti i tasselli facessero il proprio quella che era utopia sarebbe un qualcosa di realizzabile. Ripeto, per la cannabis come per tante altre questioni.
Ora "divago" un po'
Sono stato in un gruppo su facebook dove i membri si dicevano antiproibizionisti, favorevoli alla legalizzazione e si facevano le canne. Tutti giovani della nostra età. Sono stato moderatore per un anno, poi ho mollato perché dopo aver provato a spingere la questione in maniera più seria, del tipo anziché fare i raduni devasto in qualche posto inculato avrebbe più senso mettersi in qualche piazza con banchetti, cannoni e parlare tra la gente... Beh, ho iniziato ad essere fastidioso per loro che volevano usare i socials solo per distrazione e non per cose serie, sia agli utenti che agli altri moderatori... Insomma, di antiproibizionismo pratico non hanno nulla, solo parole... Peccato, una community da 10/20mila persone come quelle che ci sono, basate su pagine da 500mila likes non sarebbe male, l'unica cosa positiva dei socials è la quantità di utenti che riesci a raggiungere per poter organizzare qualcosa di costruttivo.
Ora, per non mettere per scritto solo l'aspetto del webbe continuo la questione.
Faccio parte del collettivo antiproibizionista della mia città, da più di 20 anni chi ci sta dentro organizza la festa
del raccolto durante la quale vengono regalate delle cimette a chi partecipa, cime tagliate da piante coltivate da noi. A questa festa annuale vengono più di un migliaio di ragazzi perché gli regaliamo la ganja. Durante il resto dell'anno però? Nessuno che abbia interesse nell'attivarsi. Come se ricevere la ganja gratis gli sia dovuto... poi trovano le giustificazioni "eh ma la scuola... lo sport..." come se noi fossimo sfigati che non studiamo, non facciamo teatro o non portiamo avanti i nostri interessi personali... dettò ciò, ognuno ha le proprie giustificazioni e io non guardo in tasca a nessuno, preferisco guardare me e migliorarmi ed insieme voglio evolvere il mio pensiero, ergo
Volevo dire che se ci organizzassimo, legalmente o illegalmente, a seconda della propria disponibilità non ci sarebbe bisogno di nessun cristo. Nel giro di qualche anno, a furia di passi, alcuni piccoli, altri grandi (come sentenze di cassazione ripetute in molti tribunali d'italia), riusciremmo ad arrivare ad un buon traguardo.. ripeto: abbiamo avvocati, medici, aziende con entrate non da poco, milioni di consumatori, pazienti... in questo contesto manca la coesione, perché c'è chi vuole procedere a passi piccolissimi, chi vuole eliminare domani tutti i reati legati alla cannabis, chi è interessato solo al proprio settore e quindi scredita gli altri, chi scredita chi si interessa al proprio settore a discapito di chi sta peggio (es. diatriba tra pazienti che son contro l'autoproduzione e ragazzi che vogliono la libera autoproduzione per togliere i rischi penali)...
In questo contesto dove manca la coesione, ci sono anche i milioni di consumatori, di cui la maggior parte consuma prodotti legati al narcotraffico (per poi lamentarsi della mafia, in Italia, che egli stesso finanzia quotidianamente insieme ai milioni di consumatori). Come detto prima questi consumatori non si attivano, preferiscono farsi le canne ogni giorno piuttosto che ridurre le canne e attivarsi (perché a quanto pare attivarsi mentre ci si fuma le canne è troppo rischioso), a quel punto delegano quella che dovrebbe essere una "lotta comune". La delegano alle aziende che vendono la canapa che ieri veniva coltivata per la fibra e oggi per essere fumata (anche se non è adeguata all'assuzione), delegano attraverso firme ai referendum, delegano a chi fa promesse elettorali in tempi vicini alle elezioni, delegano a chi passa mesi a coltivare per potergli regalare la ganja... Quindi sì, delegano gesù affinché cambino le cose.
Ultimo mio parere?
Se i consumatori trovano scuse per non attivarsi in prima persona, per avere la pappa pronta perché più veloce... è dovuto al fatto che non sono poi interessati ad un immediato cambiamento, perché in fondo non gli dispiace poter avere da fumare ogni giorno , anche se comprano dalla mafia... almeno hanno la garanzia di potersi sballare e di non perdere questa continuità (che mi verrebbe da giudicare come "monotona", a mio parere) quotidiana.
Tra l'altro ho espresso i miei dubbi sempre su uno di questi gruppi, molti ragazzi hanno confermato la mia "analisi" seppur con dispiacere perché si son resi conto della situazione...