ed ecco l'orto più faticoso d'italia! no in realtà non vi faccio vedere l'orto, solo questa mia "creazione" che per quest'anno va a sostituire l'orto toutcourt.
premessa: ho un terreno che è diventato argilla finissima e che si riunisce ormai in blocchi pesanti 30 chili che non si asciugano mai a causa della lavorazione con il coltivatore a motore e lo sfruttamento "intensivo" anno dopo anno. visto che un terreno del genere non renderà mai bene ho deciso per lasciarlo fermo un anno tutto, visto che non è mai stato fatto e nel frattempo integrare più sostanza organica possibile. Fukuoka mi giuda in questo processo di "soil renewal". ovviamente non basta certo un anno, ci vuole un lustro minimo per vedere dei risultati. mi sono sbattuto per biotriturare tutta la potatura possibile, rimediare letame, compost e integrarli nel terreno semplicemente rigirando col forcone, per evitare che il trattore mi massacri tutti i lombrichi (che ci sono, e molti) e la microvita in genere. il terreno, nelle intenzioni, deve "lavorarsi da se", con le radici e i lombrichi. questo, con delle semine mirate e contenimento delle malerbe e delle consociazioni fatte a logica. ci riusciro? non ne ho idea.
fatto questo lavoro poi ho pensato: ma beh st'anno niente orto? NIENTE NIENTE? e da lì in avanti mi sono spaccato la schiena e fatto due di questi letti rialzati con legname di recupero dei cantieri. sono 2x1 metri, alti circa 50cm. ho comprato 400 litri di terriccio da prato con la sabbia grossolana per bilanciare il problema dell'argilla e ci ho buttato e mischiato bene ogni cosa: principalmente gli "scarti" degli ultimi due cicli, quindi altri 200 litri di terriccio buono, cocco, perlite e argilla espansa. e poi terra, sempre dello stesso tipo ma proveniente da un'area che invece non viene lavorata da 30 anni: tutta un'altra cosa, sempre argilloso certo, ma friabile e molto meno tendente al Blocco. e spostato tutto rigorosamente a mano con la carriola come uno scemo! è incredibile come sia bello e soddisfacente faticare per una buona e salutare causa ma l'idea che un caterpillar e un ape piaggio avrebbero risolto in 30 minuti un lavoro di una settimana è fastidiosa.
e al momento di trapiantare i miei pomodori test ho pensato di tirare fuori gli airpot e di dare loro una chance outdoor. i loro difetti che indoor me li hanno fatti odiare vengono cancellati immediatamente da una serie di considerazioni logiche bellissime: outdoor non puoi "fare un casino" con acqua e terra che escono da tutti i buchi. inoltre, la rete sul fondo è removibile: ancora meglio, si crea un letto rialzato nel letto rialzato, una prima zona che si scalda molto con ottimo terreno per fare un grande impianto radicale all'inizio.
piante come pomodoro (e cannabis se è per questo) hanno radici che (se non potate) sono fittonanti e quindi arrivano tranquillamente a un metro di profondità se il terreno lo consente quindi si ha già quasi un metro di terra prima del livello del suolo, quello meno fertile. sono tre varietà sceme di pomodoro: nero di russia, giallo da "stuffing" e il classico amato datterino. tutti ibridi f1 da seme. nello spazio rimanente verranno azzardate due piante di cocomeri babynel secondo cassore invece 4x zucchine e 2x cetrioli e 2xmelone, sono ovviamente ancora in semenzaio molte delle "cose che dico"
ovviamente fatto trenta esagero e a breve monto pure i gocciolatori e temporizzo l'irrigazione con il programmatore claber da rubinetto. è interessante il cassone rialzato, oltra ai motivi già citati, perché 1) puoi lavorare più comodamente 2) montare supporti e sostegni è vergognosamente più facile. ad esempio se fa come l'anno scorso il caldo di satana il tutto da luglio in avanti beneficierà molto di un ombreggiante per le ore più roventi.
non riesco a non pensare che in questi 4 metri quadri se ci metti 8 piante a ottobre hai 10 chili di cimeabbracci bucolici
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