pressoché tutti i growshoppari che io abbia conosciuto in vita mia, che siano proprietari del negozietto o dipendenti di qualcun altro sono growers. c'è quello che te lo fa capire e quello che tira fuori il telefono e ti mostra le piante che ha a casa (!!!!). c'è quello appassionato che ha molto studiato ed ha molto provato e quello che sa quelle quattro cose in croce che è necessario sapere. c'è quello a cui interessa il cliente come persona e lo consiglia indipendentemente dal fatturato e quello che prova a vendere in base a dei calcoli che ha fatto coi margini e approfitta dei gonzi. c'è quello che a negozio si limita a rollare qualche sigaretta e quello che alle 10 del mattino quando apre già sta fatto come una scimmia, ride come un cretino e non capisce quello che dici. io continuo a preferire il piccolo negoziante rispetto alla grande distribuzione in generale, sia eticamente perché mi fa abbastanza pena il mondo globalizzato sia perché hai più privacy anche se lo sai benissimo che stai pagando di più e spesso dovrai aspettare che l'articolo che ti serve te lo ordinino.

intanto c'è da dire che l'articolo su cui c'è più margine sono i semi, senza dubbio e quelli perlomeno dentro un frigo puoi stockarli anni. per tutto quanto riguarda il resto avere un buon assortimento d'inventario è economicamente poco sostenibile e se idroponica stessa che è uno dei pochi che può permettersi di fare magazzino vende comunque anche bottiglie "vecchie" immagino che fatica faccia il growshop piccolo a sopravvivere con la tassazione che c'è da noi. e poi ecco, penso pure che nonostante in quella posizione possa essere più rischioso qualche piccolo "giro" ce l'abbiano spesso anche loro. in fondo tanti hanno il mutuo da pagare o i figli da sfamare.

insomma, anche il growshopparo è umano