su Dolce Vita di questo mese c'è un bell'articolo sulla "restanza", intitolato Cambiare il mondo da fermi.
Restare non è un fatto di pigrizia, di debolezza. dev'essere considerato un fatto di coraggio.
Una volta c'era il sacrificio dell'emigrante e adesso c'è il sacrificio di chi resta.
Io aggiungerei poi il riprendersi la vita senza delegare alla politica.
Si può fare, si fa già, e ogni volta che avviene è un successo.