eheheh...e questo comunicato è stato quasi interamente ripreso su \"l'ADIGE\"..e altri giornali locali...
Yo Yo dovrebbe accendere il cervello prima di parlare... :-]
ANTIPROIBIZIONISTI.IT: «GIOVANARDI NON ESAGERI E ABBIA RISPETTO PER LA MAGISTRATURA»
Comunicato stampa diramato alle ore 17:04 del 16 maggio 2006.
Dichiarazione di Marco Contini, Segretario dell’Associazione Politica Antiproibizionisti.it
ROMA, 16 maggio 2006 – Nel commentare in maniera del tutto priva di fondamento i recenti fatti di cronaca, l’ancora per poco ministro Giovanardi farebbe bene a conservare un minimo di senso del pudore, oltreché di dignità personale.
Risulta infatti difficile comprendere per quale motivo, essendo ormai giuta allo scadere la sua delega alle tossicodipendenze, egli si ostini a replicare a ogni costo alle legittime e ragionevoli critiche mosse alla pessima normativa in materia di sostanze stupefacenti che tanto ha fatto per imporre a questo Paese.
In primo luogo, va stigmatizzato il ruolo che egli assume (del tutto abusivamente) nel valutare l’operato della magistratura. Non è questa un’attività di sua pertinenza e farebbe bene a lasciare che fossero gli organi preposti a esercitare questo genere di monitoraggio.
Volendo entrare nel merito delle sue affermazioni, poi, va detto (e noi l’abbiamo fatto sin da prima che le modifiche alla 309/90 fossero licenziate) che la discrezionalità del magistrato non solo persiste tuttora, ma è addirittura accentuata dalla nuova normativa.
Il perché ce lo ha spiegato lo stesso Giovanardi, in una lettera scritta il 20 aprile scorso al quotidiano la Provincia Pavese, nella quale – rispondendo alle accuse rivolte dalla Cgil nei confronti del \"suo\" provvedimento – ha dichiarato testualmente: «Quello che la Cgil ha equivocato è che la \"soglia\" è solo un elemento, un riferimento che, unitamente agli altri, concorre a formare quel corredo indiziario di cui l'autorità giudiziaria dovrà avvalersi per poter giudicare. Tanto è vero che anche in presenza di quantitativi inferiori alla soglia, il detentore della sostanza è perseguibile penalmente, sempre che ricorrano gli altri presupposti che fanno ritenere che la detenzione non sia per uso personale».
Non a caso, queste affermazioni non hanno trovato spazio sulla stampa nazionale, ma sono state rilasciate ad uso esclusivo delle piccole testate locali.
Una sorta di doppia verità , dunque: da una parte si mostra la faccia \"umana e compassionevole\" della legge, mentre dall’altra si esaltano i suoi tratti più beceri e giustizialisti.
Con queste motivazioni, facciamo presente all’On. Giovanardi che anche il gioco delle tre carte richiede un minimo di abilità : non lo si può fare con due o con quattro, a seconda delle necessità .



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