
Originariamente Scritto da
simo646
Dico la mia, sperando di aggiungere qualcosa alla discussione: è nostra natura schematizzare e scomporre le cose per poterle comprendere meglio, ciò comporta sempre una semplificazione, alla costruzione di un artefatto che inevitabilmente risulta incompleto rispetto all' originale, ma che ci è utile. Credo che tutte le grandi rivoluzioni o cambi di paradigma abbiano più o meno conciso con l' integrazione al sistema (al modello diciamo) allora vigente di un nuovo punto di vista o presa in considerazione di valori che prima stavano in secondo piano perchè reputati meno importanti o ininfluenti sull' andamento delle cose. Penso, non ne sono sicuro ma ci ragionavo questi giorni, che come siamo arrivati a capire (ancora non del tutto) quanto sia sbagliato il dualismo corpo-mente come paradigma (modello che però è stato validissimo per molti anni), dovremmo arrivare a considerare noi stessi il sistema. Non solo come parte di esso, non qualcosa di astratto in cui ci muoviamo, ma sostanzialmente un tutt' uno. Mi spiego: credo che serva un nuovo punto di vista, dopo aver messo l' uomo al centro del mondo nell' umanesimo, averlo reso padrone della natura con l' illuminismo, aver dato risalto alle sue passioni con il romanticismo ecc... ora dovremmo concentrarci sull' uomo come nodo di una rete (l' informatica in questo è stata pioniera), come elemento di un sistema molto più esteso, dato che non possiamo avere una vita del tutto piena e soddisfacente senza tenerne in considerazione. D' altro canto le sfide che ci si presentano oggi, i grandi problemi come il riscaldamento globale, sono la dimostrazione più grande che non curandoci del nostro intorno, concentrandoci solo su una rincorsa verso la crescita (per lo più economica, convinti che da quella derivi qualsiasi altra cosa, compresa la felicità) finiamo per vivere male, o non vivere affatto. Noi non possiamo essere felici se chi ci sta vicino soffre, se la nostra casa brucia, non possiamo trovare uno scopo solo nel lavoro che svolgiamo, non possiamo pensare di migliorare se non migliorare insieme a chi abbiamo affianco, d' altronde brutte persone ti fanno passare brutte giornate, un brutto paesaggio rende brutto un tragitto, così per dire che le altre cose, animate o meno, interagiscono con noi sempre...
Alla fine i nostri atomi sono gli stessi che compongono tutto ciò che ci circonda, siamo fatti di ciò che abbiamo intorno, anzi siamo solo un peto, neanche poi così memorabile, di quel tutto!
Non sono molto soddisfatto di come mi sono spiegato ma spero di averlo fatto
