mah!...che i nonni ne sapevano e' un luogo comune, la maggiorparte degli anziani e dei vecchi considera e ha sempre considerato la canapa una droga e un drogato chi ne fa uso.
Ci sono per fortuna molte eccezioni, ma rispetto ai numeri totali poca roba, fin dagli anni 30.
Secondo me bisogna cercare di essere piu' pragmatici e smettere di giustificarsi in merito ai possibili usi della canapa quasi ci fosse del male ad essere dei cosiddetti fattoni.
Come dire essere degli ubriaconi, stessa cosa ma con un accezione culturale molto piu' negativa.
Si accetta tranne che in situazioni patologiche (alcolismo) che chi beva sia un ubriacone ma solo perche' in quella particolare occasione (transitoria) ha alzato il gomito, quindi eventualmente il giorno dopo, una buona dormita il suo posto in societa' non e' intaccato, in fondo a chi non e' mai capitato di bere un po' di piu' del tollerato, e nemmeno si puo' parlare di consentito visto che non ci sono regole o leggi che determinano ne i volumi di alcol che si possono assumere ne tantomeno le quantita', che sono lasciate alla presunta consapevolezza e intelligenza degli assuntori, liberi poi di essere giudicati per i risultati delle loro condotte nel bene o nel male, ma sempre e comunque a cose fatte (condotte inappropriate, schiamazzi, incidenti e compagnia bella).
Giusto cosi aggiungo, perche' questo richiama alla responsabilita', poi chi ce l'ha ce l'ha e la dimostra, magari con qualche eccezione umana, per tutti gli altri che invece non lo fanno se ne fregano e abusando finiscono per recare danni non c'e' in realta' legge o veto che tenga, farebbero comunque esattamente le stesse cose, per cui e' giusto eventualmente sanzionare e punire, ma che restano in gran parte inevitabili a meno di reprimere con metodi gestapo...cosa che ovviamente non e' applicabile per una societa' considerata civile.
Quindi alla base del mio discorso c'e' solo il sacrosanto diritto alle liberta' individuali, punto.
Oggi e' abbastanza facile dimostrare che la cannabis non provoca nessuna dipendenza, che di cannabis non e' mai morto nessuno, che non isola ma semmai aggrega, che non rende aggressivi, che ha molte proprieta' ed utilita' perfino terapeutiche e molte altre cose considerabili positivamente, tuttavia continuando a battere solo su queste evidenze per quanto veritiere si finisce poi per separare i vari interessi all'interno di uno stesso argomento.
Vedi cosa e' successo con la terapeutica, con la light con i derivati ecc come se si trattasse di qualcosa di diverso solo perche' possibile attaccarsi a uno 0 prima della virgola oppure a ridicole percentuali che non significano in realta' quasi niente nel contesto generale.
Si continua a prestare attenzione all'albero ma non alla foresta.
Bisognerebbe secondo me reclamare e pretendere la fiducia come individui, senza che il pregiudizio diffuso di qualche ignorante continui ad insinuare dubbi insensati basati su teorie senza alcun fondamento.
Bisognerebbe reclamare e pretendere il diritto all'autoconsapevolezza e alla gestione della propria liberta' individuale a livello pratico finalmente e non solo letterario quindi teorico.
Bisognerebbe reclamare e pretendere la verita' e il diritto di poter usufruire di una informazione equa onesta e disinteressata, piu' che battersi per uno 0,1% in piu' o in meno o per il diritto alle cure che deve alla fine essere comunque autorizzato da qualche istituzione che finirebbe per occuparsi piu' che dei malati, di business controllo e monopolio.
Quasi piacesse a molti essere considerati bimbiminkia incapaci di decidere anche per se stessi.
Comincio a credere che sia cosi, almeno per la legge dei grandi numeri...