Parto dalla fine...se ti riferisci alla resistenza bisogna tenere conto del contesto e cioè una guerra mondiale, un contesto che oggi per fortuna non c'è...
Gli scontri con la polizia a cosa servono? Te l'ho già detto a cosa servono, a farci finire in ospedale o in galera o all' obitorio.
Noi invece dobbiamo conquistarci la vita.
Quelli sono lì a lavorare...obbediscono agli ordini...
Se je dicono de mena', menano.
Non puoi mica contestare una comanda: è un lavoro.
Non si chiedono perché.
Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.

Noi dobbiamo combattere veramente il sistema, prima di tutto rimuovendolo dalla nostra coscienza, è condizione essenziale per una vera evoluzione, ma il terreno dello scontro non può essere la piazza, a botte da orbi.
Ripeto, dobbiamo fare altro.
Non dobbiamo cadere nelle trappole costruite ad arte per contenere e snaturare il nostro naturale sentimento di giustizia.
Dobbiamo cambiare le carte in tavola, cambiare le frequenze su cui siamo sintonizzati: distogliere lo sguardo dall'ipnosi di questa narrazione e cercare solo ciò che ci fa stare bene, solo ciò per cui vale la pena vivere.
Chiudere coi media, con le televisioni e tutto il resto.
Uscire dall' ipnosi e cercare la verità e per farlo puoi anche arrivare in capo al mondo ma è dentro di te si tratta solo di darle voce e spazio.

Per quanto riguarda il discorso sugli animali non do nessuna connotazione negativa, io amo gli animali e li rispetto, ma ciò non mi impedisce di vedere la loro condizione, che è quella di essere in balia degli istinti, mentre l'essere umano ha la possibilità di esercitare il libero arbitrio, che poi non lo faccia questo è un altro discorso, o forse no, è proprio il punto più importante della questione.