DROGA:GIOVANARDI,NORMATIVA ITALIANA VUOLE CURARE DIPENDENZE
PREVENZIONE ALTRO OBIETTIVO INSIEME A REPRESSIONE SPACCIO
(ANSA) - VIENNA, 13 MAR - \"Rafforzare l'azione sia sul piano
della prevenzione, cura e recupero dei tossicodipendenti, sia a
livello di repressione dei traffici illeciti e dello spaccio\":
e' questa, nelle parole del ministro Carlo Giovanardi, il motivo
per cui l'Italia ha recentemente approvato una serie di
modifiche alla normativa in materia di droga.
Illustrando - per la prima volta in un consesso
internazionale - le nuove norme in materia di tossicodipendenza
nel corso della 49.ma sessione annuale della Commissione
stupefacenti delle Nazioni Unite, il ministro per i rapporti con
il Parlamento, che ha la delega alla droga, ha ammesso che
l'Italia, come gli altri partner dell'Ue e molti altri Paesi,
\"si sta confrontando in questi ultimi anni con un preoccupante
andamento della situazione droga\", che vede \"un costante
aumento dei consumi di cocaina e un permanente alto consumo di
droghe sintetiche e di cannabis\". Proprio \"per dare una
risposta concreta a questo, ha sottolineato Giovanardi, l'Italia
ha varato le nuove norme, di cui il ministro ha elencato i punti
qualificanti.
Il primo punto \"qualificante\"
della nuova normativa, sottolineato da Giovanardi, riguarda
l'introduzione di \"criteri di individuazione dell'illecito
penale e parametri investigativi che consentano alle forze
dell'ordine di distinguere nettamente, sotto il profilo
giuridico, le condotte detentive finalizzate allo spaccio e
quelle tese al consumo personale\". Si tratta, in sintesi - ha
spiegato Giovanardi - di \"stabilire un limite quantitativo
massimo di riferimento per ciascuna sostanza, al di sopra della
quale potra' presumersi, salvo prova contraria, che la droga sia
destinata allo spaccio\". \"Il superamento di tale soglia non
costituisce, infatti - ha precisato - una presunzione assoluta
di colpevolezza, bensi' uno degli elementi di prova che
l'autorita' giudiziaria valutera' insieme ad altri fattori
indiziari (ad esempio le attrezzature per il confezionamento
delle dosi, ingenti quantitativi di denaro, precedenti penali
della persona, etc.). Solo in presenza di tali fattori - ha
ribadito - si renderanno applicabili le sanzioni penali previste
dalla legge\". Al consumatore, invece, ha spiegato ancora il
ministro - sono riservate sanzioni amministrative, \"modulate in
relazione al numero di infrazioni compiute e al pericolo
procurato alla sicurezza pubblica\". Si va dall'ammonimento del
Prefetto alla sospensione della patente, del porto d'armi e del
passaporto, fino all'applicazione, in caso di recidiva, di
misure che \"hanno l'obiettivo di limitare il piu' possibile la
pericolosita' sociale\" della persona.
Secondo punto, un maggiore accesso alle misure alternative al
carcere: il tossicodipendente condannato alla reclusione fino a
6 anni (prima era fino a 4 anni) potra' chiedere di scontare la
pena \"presso un servizio pubblico o una comunita'
terapeutica\". Qualora non voglia farlo, il giudice potra'
comunque applicare, invece della sanzione, la pena alternativa
del \"lavoro di pubblica utilita' da svolgersi anche presso le
medesime strutture del privato sociale\".
Terzo punto evidenziato da Giovanardi, la \"sostanziale
assimilazione del privato sociale alle strutture pubbliche, con
particolare riguardo alla certificazione dello stato di
tossicodipendenza\". Completano il quadro degli interventi \"la
riduzione da sei a due delle tabelle contenenti le sostanze da
tenere sotto controllo, stupefacenti e medicinali, senza piu'
alcuna distinzione tra droghe cosiddette 'leggere' e
'pesanti\"', e il potenziamento di alcuni strumenti
investigativi come ad esempio l'ampliamento delle possibilita'
di ricorso all'istituto dell' \"acquisto simulato\".
Giovanardi ha quindi accennato a una serie di accordi di
programma con i Ministeri della giustizia, della salute e
dell'istruzione, per un ammontare di poco piu' di 16 milioni di
euro, per sette progetti riguardanti il recupero e il
reinserimento sociolavorativo dei tossicodipendenti in carcere,
con particolare riguardo ai minori; l'emergenza cocaina, con la
costituzione di 18 unita' operative sperimentali, \"ad alta
integrazione pubblico-privato\"; e infine il progetto
\"famiglia-scuola\", per la prevenzione nelle scuole a sostegno
delle famiglie, che mira a coinvolgere circa 2.500 nuclei
familiari.
Infine, lo scorso febbraio - ha reso noto Giovanardi - il
Parlamento italiano ha adottato la legge di autorizzazione alla
ratifica della Convenzione di Palermo contro la criminalita'
organizzata transnazionale e i suoi tre protocolli addizionali.