In tal caso, basta non avere una coscienza, o considerare \"giusto\" qualcosa che risponde a una divinità anche se nuoce gravemente al prossimo. Il terrorista suicida che si fa saltare in aria in un mercato risponde a un'etica. Schifosa, criminale, quel che vuoi, ma non agisce a pera: segue un codice di comportamenti. Il nazismo e il fascismo avevano un'etica: schifosa e criminale, ma c'era. Altrimenti uno pensa che l'etica sia solo il comportarsi bene, e che gli orrori della storia derivino solo da un impazzimento o da bande di criminali. Non possiamo chiamare etica solo quello che va bene a noi e ricadere nello schema \"Buoni/cattivi\" in cui tutti vogliono fare i buoni. L'etica infatti designa solo un sistema di comportamenti pubblici, non necessariamente morali (quello è il lato privato), e non necessariamente vincolati al bene pubblico. Si riferisce solamente all'utile di una parte. La legge, nella sua accezione primigenia, ossia senza gli stravolgimenti a cui viene spesso sottoposta (non a caso, spesso per motivi... etici), serve solo a far convivere etiche differenti in modo che non nuocciano l'una all'altra. E' per questo che il diritto serve soprattutto a chi non ha altri mezzi: una persona ricca e/o potente avrà sempre l'arbitrio per farsi valere.

In breve:
Sicuramente ammazzare, rubare o devastare non fa parte dell'etica mia, come penso di nessuno qui, ma questo non vuol dire necessariamente che queste azioni non rispondano a un codice di comportamenti ;-)
(badate, non sto giustificando i criminali, sto solo dicendo che non sono avulsi dall'umanità )