<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
Nel referendum confermativo, detto anche costituzionale o sospensivo, si prescinde dal quorum, ossia si procede al conteggio dei voti validamente espressi indipendentemente se abbia partecipato o meno alla consultazione la maggioranza degli aventi diritto, a differenza pertanto da quanto avviene nel referendum abrogativo.
Attraverso il referendum abrogativo si decide se abrogare o meno una legge mentre con il referendum confermativo il popolo decide se confermare o meno una legge di riforma costituzionale già approvata dal Parlamento, ma senza la maggioranza qualificata dei due terzi.
Si procede ad un referendum confermativo di una legge costituzionale nel caso in cui entro tre mesi dalla pubblicazione della legge stessa, ne facciano richiesta un quinto dei membri di una Camera, oppure 500.000 elettori oppure cinque Consigli regionali. La votazione ha luogo in una domenica compresa fra il 50° e il 70° giorno successivo all'indizione del referendum stesso.
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Ecco, io l'avevo detto in parole più spicce :-)
Tra l'altro il referendum è stato richiesto, questa volta, sia dai parlamentari, sia da una botta assurda di cittadini, sia da tutti i consigli regionali.
Nota sul Ciampi e sul suo attenersi alla costituzione: quando gli è parso che alcune leggi non fossereo costituzionali, non le ha controfirmate e le ha rispedite alle camere perché le modificassero (con la Gasparri mi pare sia andata così, e anche con altre); se poi però le camere gliele rispedivano tali e quali, lui doveva firmarle. Il compito del presidente della repubblica (nonché molto Ciampi's Style) era la \"moral suasion\", ossia mettere un pizzico d'etica nella legge (etica \"buona\", che poi Doc mi riprende!), non conta se una legge gli piace o no, conta solo che sia compatibile con la costituzione. Il capo dello stato ne è garante, quindi è a quella che deve attenersi, non ai gusti suoi o a quelli di una parte, qualsivoglia, del parlamento!
Se poi una parte, quale che sia, del parlamento, ritiene che una legge, pur firmata dal capo dello stato, abbia delle pregiudiziali di incostituzionalità , mi pare che si possa sempre rivolgere alla corte costituzionale, che è un organo terzo, no? funziona così? chiedo. A proposito, con la nuova riforma costituzionale crescerebbe il numero dei suoi membri \"laici\", ossia non togati ma messi lì dal parlamento, quindi anche l'organo terzo sarebbe soggetto alla volontà politica della maggioranza di turno. Con buona pace della divisione del potere giudiziario da quello legislativo e da quello esecutivo (in realtà 'sta riforma vuole subordinare tutto al potere esecutivo, ossia al governo)