rollala, 13-07-2006 alle ore 08:55
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE> o sono dell'idea che all'inizio si coltiva con responsabilita', non si vende, chi la vuole comprare compra il Bedrocan...piu' facile di cosi.
C'e' chi ha il patentino di coltivatore per l'uso personale a scopo terapeutico e chi la compra dallo Stato per l'uso terapeutico. Ci registriamo tutti alla ASL ed il gioco e' fatto. </BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>
Per i (relativamente) pochi il cui medico può certificare o richiedere l' uso terapeutico o il Bedrocan la strada è più semplice e già percorribile oggi, ma la massa dei consumatori per uso ludico, creativo ecc., se non possono coltivare che fanno? Per escludere il mercato nero serve uno sbocco trasparente e legale, in aggiunta all' autocoltivaz. per chi può e sceglie di farla.
Erboristerie, coffee-shops o agriturismo a livello giuridico non cambia, sono privati che dovrebbero essere autorizzati alla cessione a maggiorenni, per questo è utile sapere come hanno fatto in Olanda a permetterlo per legge; non credo siano solo tollerati, dato che pagano le tasse avranno un' autorizzazione di qualche tipo. E' forse diverso (ma non più facile) se è lo stato a gestire la cessione.
D' altronde anche in Olanda i c.s. possono vendere ma non possono approvvigionarsi legalmente...