L'automobile che va ad aria
automobile a emissioni zero sta per essere lanciata sul mercato mondiale, all'insegna del politically correct. Eolo, infatti, non inquina, e per funzionare ha bisogno soltanto dell'aria immagazzinata a una pressione di 300 atmosfere nelle quattro bombole montate sotto il telaio.

L'automobile ad aria è per ora soltanto un prototipo, i cui segreti sono custoditi da ben 36 brevetti. La produzione vera e propria prenderà il via in un'officina a una quindicina di chilometri da Nizza a settembre. I cugini d'oltralpe potranno acquistare la vettura in versione taxi a partire da dicembre, mentre in Italia Eolo arriverà il prossimo anno, e costerà circa 11.000 euro.

L'invenzione nasce all'inizio degli anni novanta nella mente di Guy Negre, ingegnere francese che si era già cimentato in passato con motori da Formula 1 e propulsori di aerei. \"In quel periodo lavoravamo per rendere meno inquinanti le automobili con motore a scoppio, e pensavamo di poter raggiungere un buon risultato abbinando una camera di scoppio più piccola a quella già presente, da utilizzare in città \" racconta. \"Ci siamo accorti che il motore poteva funzionare anche se in questa camera immettevamo soltanto aria compressa\". Iniettata nella camera, l'aria si espande e aziona un pistone. Questa spinta meccanica muove i cilindri e fa girare gli ingranaggi. Per sviluppare il motore nella sua versione definitiva, che è protetta da 36 brevetti, i francesi hanno impiegato dieci anni.

Un pieno di aria costa 1,54 euro, e permette all'automobile di percorrere circa 200 chilometri a una velocità media di 60 chilometri orari. A velocità elevate però il motore consuma di più, e proprio per questo Eolo non è adatta ai percorsi extraurbani. Le bombole si ricaricano in quattro o cinque ore, collegando il compressore di cui è dotata la vettura a una presa di corrente. \"Per ricaricare la batteria di un'auto elettrica si impiega circa lo stesso tempo; ma pensiamo di organizzare una rete di distribuzione di aria compressa presso i benzinai. I distributori avranno bombole in cui l'aria è già a pressione, e per fare il pieno ci vorranno due o tre minuti\" spiega Cyril Negre, che si è trasferito a Nizza per lavorare con il padre, dopo aver trascorso un periodo in Italia.

La vera rivale di Eolo è l'automobile elettrica. Ma i due francesi sostengono che la loro idea possa reggere la concorrenza. \"Eolo ha una resa migliore\" spiegano gli inventori. \"Un'automobile elettrica sfrutta appena il 13 o 14 per cento dell'energia disponibile, se si considera tutto il percorso dalla raffineria all'automobile. Eolo, invece, arriva al 20 per cento\" prosegue Cyril.

Una volta perfezionate le parti meccaniche, tutte le altre componenti dell'automobile sono state pensate per ridurre al minimo i consumi. Così, \"il telaio in alluminio e la carrozzeria in fibra di vetro ci hanno permesso di rendere l'automobile molto leggera\" spiega Cyril. E in cantiere c'è anche il progetto di costruire la carrozzeria in fibra di canapa pressata, totalmente riciclabile. Inoltre, alcuni dei dispositivi elettrici normalmente presenti sulle automobili - come l'alzacristalli - saranno manuali. Persino l'impianto di condizionamento non consuma nulla. Durante la fase di espansione dell'aria, infatti, la temperatura nel motore si abbassa molto, e in estate è possibile utilizzare l'aria fredda per mantenere fresco l'abitacolo. E poiché il motore non si surriscalda mai, l'auto ecologica può permettersi di utilizzare un olio vegetale molto fluido, al posto del più tradizionale (e inquinante) olio motore.

\"Non ci siamo appoggiati a nessuna casa automobilistica per nessuna parte della progettazione\" racconta Guy Negre. \"Questo ci ha permesso di essere del tutto autosufficienti\". Pagando tuttavia un prezzo all'indipendenza: alcune caratteristiche di Eolo, infatti, sono quanto meno migliorabili. Il bagagliaio, per esempio, basta appena per le borse della spesa (in compenso l'abitacolo è spazioso).

Ma ostacoli ben più importanti sembrano frapporsi ai piani dei francesi. Il primo è l'omologazione della vettura, e delle sue bombole a pressione. Guy Negre minimizza: \"Anche le auto a GPL e a metano usano bombole in cui i gas raggiungono pressioni di 250 atmosfere. I crash test necessari all'omologazione di questi dispositivi esistono già , e per noi il procedimento non dovrebbe essere molto diverso\". Il secondo ostacolo arriverà quando, una volta sul mercato, Eolo dovrà fare i conti con la concorrenza. Ma proprio la modalità con cui l'automobile sarà lanciata sul mercato è l'altro aspetto singolare di tutta l'operazione. A differenza di quanto fanno tutte le aziende del settore, la casa madre non venderà automobili; venderà fabbriche. \"I nostri clienti acquistano l'officina \"chiavi in mano\". Con tutte le macchine utensili che servono a costruire le automobili\" spiega Guy. Le stesse fabbriche saranno anche i concessionari di zona dell'automobile, e avranno uno spazio per la vendita al pubblico e un centro assistenza clienti, per le riparazioni. Ma, soprattutto, saranno tutte identiche e riconoscibili, come i punti vendita delle grandi catene di negozi in franchising. Con una decina di contratti già avviati, l'Italia è uno dei paesi in cui l'idea di Negre ha avuto maggior successo. Ma stabilimenti nasceranno anche in Spagna, Messico, Sud Africa, Australia, Stati Uniti, Svizzera, Portogallo e in altri paesi. \"Con questo sistema si crea occupazione e ricchezza nel paese in cui nasce la fabbrica\" conclude Guy; \"sarà assunto personale locale e i proventi andranno in gran parte a chi gestisce la struttura\".

Margherita Fronte

[ Questo Messaggio è stato Modificato da: Gangino il 15-03-2006 15:43 ]