ciao a tutti,
è forse la prima volta che partecipo a questo forum. per il momento, i miei piccoli contributi (magari appena ho un po' di tempo provo anch'io ad abbordare il testo punto
per punto...) sono i seguenti:
1. I bollettini della IACM (International Association for Cannabis as Medicine) che mi arrivano via mail (da http://www.cannabis-med.org/))
e, in particolare,
da: Bollettino IACM del 11 Luglio 2006
Scienza: Nessuna associazione fra cancro del polmone e fumo di
cannabis in un ampio studio
Un ampio studio sull?associazione fra fumo di cannabis e cancro
del polmone già presentato al Meeting of the International
Cannabinoid Research Society nel 2005 è stato presentato
anche all?American Thoracic Society Conference a San Diego e
ha sollevato molto interesse sui media.
Lo studio su 611 malati di cancero al polmone e 1.040 controlli
sani, oltre a 601 pazienti con cnacro della testa o del collom ha
trovato nessun aumento di rischio per il cancro al polmone anche
dopo uso pesante e a lungo termine di cannabis.
\"Ci aspettavamo di trovare che una storia di uso pesante di
marijuana - da 500 a 1000 volte - avrebbe aumentato il rischio
di cancro da alcuni anni a alcuni decenni dopo l?esposizione alla
marijuana? ha scritto nel Scientific American il primo ricercatore
Dr. Donald Tashkin dell?University of California, Los Angeles.
Ma gli scienziati hanno scoperto che anche quelli che avevano
fumato più di 20.000 sigarette di cannabis nella loro vita non
avevano un rischio aumentato di cancro del polmone.
(Fonti: Scientific American del 24 May 2006; Morgenstern H, et
al. Marijuana use and cancers of the lung and upper
aerodigestive tract: results of a case-control study. Presentazione
all?ICRS Conference on Cannabinoids, 24-27 June 2005,
Clearwater, USA)
2. http://www.repubblica.it/2006/05/sez.../cannabis.html
Studio Usa \"scagiona\" lo spinello
\"Non aumenta il rischio di cancro\"
Dimostrati invece i pericoli e le conseguenze nocive del tabacco
Una pianta di cannabis
ROMA - Lo spinello non è più colpevole delle classiche sigarette, anzi. La cannabis, anche quando viene consumata per anni, non aumenta il rischio di tumore del
polmone, e nemmeno di altri tipi di cancro, come quello della bocca, gola, testa-collo ed esofago.
Non è un invito all'uso di sostanze stupefacenti, ma il risultato di uno studio condotto dal team del professor Donald Taskin dell'Università della California di Los Angeles.
I dati, presentati alla Conferenza internazionale della Società americana di penumologia in corso in questi giorni a San Diego, hanno sorpreso gli stessi stessi ricercatori.
Gli scienziati, in effetti, erano partiti con l'idea di dimostrare ben altro. \"Ci aspettavamo che l'uso di cannabis protratto nel tempo - afferma Taskin - aumentasse il rischio di
tumore anche dopo decenni dal consumo della sostanza\". Proprio come era emerso dagli studi condotti negli ultimi anni: risale al 2000 la ricerca del centro Sloan-Kettering
di New York, in cui si affermava che nei consumatori abituali di marijuana il rischio di sviluppare forme cancerogene alla testa e al collo, inclusi i tumori alla bocca e alla
gola, aumentasse di 2,6 volte rispetto a chi non aveva mai toccato uno spinello. Conclusioni negate, per la verità , dagli scienziati della John Hopkins Medical School,
secondo i quali nessuna prova evidenziava il contributo negativo della marijuana in questo tipo di forme tumorali.
Nella loro ricerca, i medici del team del professor Taskin hanno messo a confronto la storia clinica, le abitudini alimentari e lo stile di vita di 611 pazienti con cancro al
polmone, 601 con tumore testa-collo, e 1040 soggetti sani, tutti sotto i 60 anni. In particolare, hanno raccolto informazioni sui consumi di marijuana e di tabacco, di alcolici
o di altre droghe, sui casi di cancro in famiglia e sullo stato socio-economico di ciascun volontario.
Quindi, hanno diviso i partecipanti in tre categorie: i consumatori accaniti di cannabis, che avevano fumato oltre 22 mila spinelli; quelli moderati, con consumi tra gli 11 mila
e i 22 mila, e i non fumatori. La conclusione è stata sorprendente: per i tre gruppi il rischio di tumore è lo stesso. L'aver fumato marijuana non influisce sulla probabilità di
sviluppare neoplasie, ai polmoni come ad altri organi coinvolti.
Dalla ricerca è infatti emerso che l'80% dei pazienti con cancro del polmone e il 70% di quelli con tumori della testa-collo avevano il 'vizio' delle sigarette, ma solo la metÃ
faceva uso di marijuana. Ancora una volta, quindi, il legame evidente è quello tra il cancro al polmone e il fumo di tabacco: il pericolo di ammalarsi è di 20 volte maggiore
per chi fuma due o più pacchetti al giorno.
La cannabis viene invece \"scagionata\", anche se i ricercatori forniscono solo una spiegazione \"possibile\": secondo i medici, il principio attivo della cannabis, il Thc,
incoraggerebbe le cellule 'anziane' a suicidarsi prima di eventuali trasformazioni tumorali.
(23 maggio 2006)
3. i numerosi rapporti che, dagli anni '30 ad oggi sono stati finanziati da vari governi per studiare gli effetti della canapa.
Per citarne solo 3: il rapporto La Guardia (1939) - rapporto finanziato da Nixon (1972) - rapporto Roques (Francia, 1998).
Guido Blumir in Marihuana ne parla in modo approfondito, con ampia bibliografia. Cito solo un passaggio:
<< “Dalle droghe leggere si passa alle droghe pesanti�. È una vecchia bugia. (…)
Nella marihuana non c’è niente che porti alle droghe più pesanti. Su questo tutti i rapporti concordano. Non c’è assolutamente nulla nella canapa che porti all’eroina:
niente di farmacologico, niente di chimico, niente di neurofisiologico, niente di psicologico.
La smentita più autorevole alla tesi della “droga di passaggioâ€? arriva dalla stessa fonte istituzionale che all’inizio degli anni Cinquanta aveva diffuso la falsificazione: la
presidenza degli Stati Uniti. La Casa bianca ammette nel 1972 che “quei racconti erano ampiamente falsi� e conclude che “se si esamina accuratamente la
documentazione, non si trova alcuna conferma dell’esistenza di una relazione causale tra l’uso di marihuana e l’eventuale uso di eroina� >> (pp.20-21)
Io credo che la cosa che dobbiamo chiedere al governo è che si finanzi un nuovo rapporto governativo o, per fare una cosa più breve ed \"ecologica\", anziché ripetere per
l'ennesima volta lo stesso studio che è già stato fatto più e più volte, un rapporto sui rapporti già esistenti, che nel tempo sono stati insabbiati più e più volte...
appena ho tempo aggiungo qualcos'altro: per il momento, spero di non aver esagerato
ciao
paola
p.s. aggiungo una segnalazione OT da diffondere
http://www.fromisraeltolebanon.org