tra un'oretta passerà il taxi a prendere me ed i miei amici per portarci alla stazione.
prenderemo il treno e poi quel che sucede sucee.
s'aviene our il sopraciato presupposto.
ed allora eccomi, ad ingannare il tempo, mentre chi alla sala giochi chi a saluare ex compagni di scuola chi sul divano della hall a rompersi coglioni in attesa della mia compagnia, e aspetto. sempre. di nuovo. ed aggettivi altri e cazzi amari in gola ricoperti di alcohol.
tornerò, e vedrò chi più mi detiente, il meglio rientro, e dormo, ed in programma obblighi e piaceri.
una futura visitina alla mointagna, l'inizio della preparazione con la mia squadra del pallone ed un tour dell'olà nd.

ma si sta cominciando ad adare troppo in là .

sono nella hall dell'albergo a digitare da un computer portatile. è dell'hotel, lo vorrei rubare. ma so che non lo farò.

la mente viaggia, sempre, ed è belo così.

ma pur in un'apparente confusione, er favore, una cosa alla vola, mio sinore.

perchè pur'io son'estraneo dal me.