Secondo il tuo ragionamento, Biciclettaro, che rispetto ma NON condivido, la polizia tedesca fino a metà anni '40 era perfettamente legittimata a ricercare, identificare, internare e sterminare gli ebrei. La polizia iraniana è legittimata ad gonfiare come zampogne ogni manifestante: sono gli ordini.
Le squadre fasciste erano legittimate a pestare gli scioperanti: ordini.
Nel caso delle persecuzioni razziali, non si trattava solo di ordini, ma anche di leggi.

Sbagli ad interpretare un' equazione fondamentale, a parer mio:

non è il popolo a dover rispecchiare la giurisprudenza, ma la giurisprudenza a dover rispecchiare il popolo.

Dunque, se una legge va contro il popolo (conosco solo sei o sette persone, sotto i 40 anni che non facciano o abbiano fatto uso di erba. Non ne conosco nemmeno uno che abbia riportato danni visibili, non visibili o presunti) si genera una FRATTURA. La frattura che ci fa incazzare con un poliziotto perchè fa il suo lavoro come un cazzo di robot: gli dicono fai, e lui fa. Dimenticando di essere: semplicemente esiste.

Non ho mai sopportato il momento in cui escono fuori questi discorsi, e un tizio a caso ti risponde "vorrei proprio vedere se ti ritrovi i ladri in casa e non chiami i carabinieri".

Ma porca troia, è il loro lavoro! Difendere le persone, mantenere l' ordine! Io mi lamento di loro quando il lavoro di queste persone diventa lesivo dell' umanità, della dignità e della libertà di un popolo di milioni di persone.
E' vero, eseguono degli ordini: non posso però non considerarli correi dei legiferatori, quando con così poco spirito critico e così poca umanità infastidiscono, rovinano o fanno togliere la vita, magari ad un ragazzo che ha commesso l' unico errore di infrangere una legge.

La legge, le procedure, devono essere una SEMPLIFICAZIONE del modus operandi, non dei dogmi.

Pensa ad un infermiere che rianima un 104enne che non parla da 10 anni, con piaghe su tutto il corpo e privo di coscienza da 5 anni. Se non lo fa, infrange la legge. Se lo fa a un mio parente, però, gli sputo nella faccia.