come promesso eccco il comunicato
<TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>Sono un paio di mesi ormai che assistiamo in tutta la Venezia Giulia ad un fatto preoccupante: centinaia di giovani vengono privati delle loro libert‡ individuali, vengono perseguitati ed incriminati per le loro scelte personali. Da tempo ormai Ë chiaro che la polizia ed i carabinieri stanno attuando una chiara (re)pressione nei confronti di chi fa uso di sostanze stupefacenti, senza distinzioni ed accanendosi nei confronti dei consumatori con perquisizioni personali, svolte perfino in strada senza il rilascio di nessun verbale o con interrogatori senza l'assistenza di un avvocato.
Infatti Ë ormai lampante il fatto che la famigerata operazione \"cielo aperto\", tanto sbandierata sui giornali dai carabinieri come operazione \"modello\" nel campo dei stupefacenti, non Ë altro che la persecuzione e la repressione di molti giovani consumatori, centinaia di intercettazioni, di perquisizioni e di pedinamenti nei confronti di giovani fra i quindici ed i venti anni di media.
Questa Ë l'attivit‡ delle forze dell'ordine della Venezia Giulia, arrivata al suo apice \"sequestrando\" ragazzi nelle loro case all'alba, per portarli anche contro la loro volont‡ in comunit‡ di recupero da cui non possono neppure comunicare con la famiglia. Se una persona ha bisogno al massimo in comunit‡ ci va per scelta e non per costrizione.
Questo sta accadendo in un clima di arroganza e di terrore dove viene a mancare il rispetto dei diritti delle persone da parte delle forze dell'ordine, un comportamento che assolutamente non si puÚ accettare. Non puÚ diventare normale che ogni giorno le persone vengono fermate e perquisite, non puÚ diventare consuetudine essere spiati e controllati continuamente, non puÚ essere la normalit‡ quella in cui si viene pedinati ogni qual volta usciamo in strada.
Giusto o sbagliato fumare marijuana non puÚ essere reato, deve essere una scelta libera che ogni persona ha il diritto di fare o non fare, non si puÚ perseguitare una persona per le sue scelte.
La legge Fini-Giovanardi ha inasprito le pene per i consumatori, prevedendo perfino arresti preventivi e permanenze obbligatorie in comunit‡ di recupero, sanzioni previste anche per i minorenni. Tutto in nome del proibizionismo quando invece queste politiche
portano guadagno solo alle persone che sulle droghe ci speculano, soldi che sappiamo finire in tasche di losche figure dai contorni mafiosi.
Autoproduzione e riduzione del danno, queste sono le vere carte da giocare contro le narcomafie, essere liberi di coltivare la propria marijuana ed interventi sociali mirati a ridurre il danno delle sostanze pesanti rendendo la loro assunzione \"tutelata\" dai rischi sociali e materiali. Queste sono strade che vorremmo vedere attuate nelle nostre citt‡, non poliziotti nei parchi ma operatori sociali, non perquisizioni in casa di noi giovani ma nelle ville dei mafiosi, non posti di blocco lungo le strade ma perquisizioni negli uffici dei corrotti e dei truffatori.
Vogliamo informazione scientifica e non dei mitomani desiderosi di fare carriera che si accaniscono sui deboli, perchË se il proibizionismo serve a qualcosa, quel qualcosa Ë proprio la carriera dei marescialli.</BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE>