Sempre sul viscido perugini...
Fonte
Il nuovo governo italiano, che non sempre appare esaltante nel suo operare, ha preso una piccola, ma determinante decisione positiva col decreto della ministra Livia Turco che migliora sensibilmente la politica della canapa, come illustrato da questa gazzetta. Con grande tempismo, lo zar della droga ticinese, il pp Antonio Perugini, oggi deplora e condanna la decisione italiana. Questo piccolo magistrato di provincia, oltre tutto provinciale, non può rassegnarsi al tramonto del suo idolo, il postfascista Fini autore dell'attuale legge liberticida antidroga. Promette di darsi da fare per arginare il pericolo di una rinascita della coltura della canapa in Ticino, prendendosela intanto contro le coltivazioni sulle terrazze e negli orti che criminalizza in netto contrasto con la Lcan, la legge ticinese sulla canapa che non richiede autorizzazione per coltivazioni a uso personale. La sua crociata del 2003 si è risolta, salvo un paio di casi, in condanne con la condizionale, dopo diecine di retate a mano armata il cui costo per lo Stato non è mai stato rivelato. Un altro esempio del conflitto fra legge e Giustizia.

Giorg